Già autori nel '96 del debut cd "Edge of Existence", la symphonic power band australiana subisce in seguito diverse defezioni con conseguenti cambi di line-up, mantenendo costanti le presenze del chitarrista Con, del drummer Zain e del bassista Rob. Finalmente l'arrivo dell'ex singer dei Pegazus Danny Cecati porta alla band talento ed esperienza, dando più energia e potenza a tutto il repertorio, quando però tutto sembra pronto per l'uscita di "9 elements" ecco l'abbandono del tastierista Garrett Ryan, subito sostituito da Sammy Giacotto, che aggiunge di suo una nuova profondità al sound.
Nonostante ora siano dotati di un vocalist all'altezza della situazione e godano di un'ottima produzione, gli
Eyefear perdono di brutto il confronto con le altre band che propongono questo genere: i brani stentano tutti a decollare, inoltre si ha la sensazione che il tutto sia troppo tirato per le lunghe, esempio classico lo si trova subito nell'intro strumentale, con la tipica atmosfera destinata a sfociare in un power sostenuto e tecnico, ed invece non succede assolutamente niente, non c'è voglia di coinvolgere l'ascoltatore ed i riffs di chitarra non sono potenti abbastanza in confronto all'elemento sinfonico (comunque sempre presente), non c'è un solo brano degno di grande interesse ma solo dei vaghi tentativi andati ripetutamente a vuoto.
Da evitare nel modo più assoluto, a meno che non siate dei fans sfegatati di Danny Cecati.
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