Ne è passato di acqua sotto i ponti dai tempi della mia stroncatura di “
Ageless Venomous” nella quale invitavo il trio brasileiro a dedicarsi ad altro, tipo il wrestling demenziale o lo spaccio di droga nelle favelas, con conseguente mega litigata telefonica intercontinentale col batterista
Max Kolesne, con annesse minacce e insulti.
A torto o a ragione i
Krisiun sono un’istituzione del metal estremo, al punto che la
Century Media decide di omaggiarli con una serie di ristampe dei primi dischi cui aggiunge svariate bonus-track.
Il qui presente “
Black Force Domain” rappresenta il debutto della band, risalente al 1995, e verrebbe da dire che si sarebbero potuti anche fermare, vuoi perché poi si son sempre riciclati, vuoi perché già a quel tempo si ispiravano pesantemente, per usare un eufemismo, ai loro padri putativi, ovvero ai
Deicide.
Ad ogni modo questo, occorre sottolinearlo, è un signor disco, un disco di marcissimo, infernale e velocissimo death metal, suonato con passione e convinzione invidiabili. La sola title-track vale il prezzo del biglietto e la band non mostra un briciolo di pentimento o incertezza, picchiando come dei disperati, e dando requie solo con l’intermezzo “
Infamous Glory”.
Chidono il disco le due bonus-track. La cover di “
Nuclear Winter” dei
Sodom e quella di “
Total Death” dei
Kreator. Esse nulla aggiungono al valore del disco, ma rappresentano una chicca per i collezionisti.
Se li conoscete già questo disco dovrebbe essere già vostro, altrimenti è un buon inizio.
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