Progetto particolare di due giovani bands di St.Louis: i
The Lion’s Daughter e gli Indian Blanket. Si tratta del connubio tra un trio death metal ed una formazione che potrei definire dark-folk-ambient, quel genere di ibridazioni che ha trovato seguito in anni recenti.
La proposta non è facile da descrivere, visto che tutti i filoni citati sono in qualche modo presenti all’interno dei brani del disco. L’atmosfera complessiva è ben rappresentata dalla copertina: la sinistra tenebra di un bosco lugubre e desolato. Questa musica trasmette sensazioni di abbandono, decomposizione, disillusione, cercando di bilanciare sprazzi di death-noise con aperture acustiche e malinconiche dal vago sapore pagano.
L’idea è interessante, ed in alcuni casi funziona bene: l’opener “Wolves” risulta assai ben costruita, mentre la disperata ballad “A song for the devil” fa correre brividi lungo la spina dorsale. Altri temi appaiono più forzati, cosa forse inevitabile data la lontananza del sound delle due formazioni, però è apprezzabile lo sforzo di produrre qualcosa di intensamente evocativo, vedi i sette minuti della lunare “That place” tra violini nostalgici e suggestioni agrodolci.
Lavoro di difficile collocazione, in chiaroscuro, ma non disprezzabile.
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