In un mercato discografico alla canna del gas, dove chiunque suoni estremo si affretta ad appiccicare al proprio sound bizzarre etichette, un album come
“Remnants Of Forgotten Horrors” suona come una boccata d’aria…vecchia e malsana, che rinvigorirà tutti i proto nostalgici, come il sottoscritto, che non vedono, e non hanno mai visto di buon occhio, improbabili miscugli di improponibili strumenti e contaminazioni con la musica del diavolo…Gli Astrophobos suonano un ottimo black/death metal di matrice melodica, che molto deve all’immortale lezione dei maestri svedesi,
Dissection in primis (
“Invocating The Void” ) , ma non solo, infatti nell’opener
“Soul Disruptor” si possono udire chiaramente i migliori
Dark Funeral, quelli precedenti al blast mania che li ha presi da diversi album e che ne mitiga, in parte, le immense qualità, sotto un muro di piatta devastazione. Un brano come
“Winds Of Insanity” farà la felicità di quelli che hanno sempre venerato i
Naglfar o i
Sacramentum, band scandalosamente ignorata da molti e autrice invece di qualcosa di unico e difficilmente eguagliato come il debut masterpiece
“Far Away From The Sun”. Negli otto minuti di
“Detestable Illumination” la band fonde perfettamente tutta una generazione di grandi gruppi e da vita ad un’ottima cavalcata black metal che mette in evidenza, non solo le già citate influenze, ma anche una padronanza assoluta degli strumenti, nonché un gusto melodico estremo di altissimo valore che tanto mi ha ricordato i grandissimi
Dawn. Di livello eccelso la conclusiva
“Celestial Calamity” un manifesto black metal di valore assoluto che già da solo varrebbe l’acquisto dell’album. Unico momento di stanca
“His Abysmal Grave” , brano un po’ banale e sempliciotto, dove al netto di una ispirazione in ribasso, il terzetto piazza comunque un break efficacissimo verso metà brano e lo risolleva almeno a livelli di sufficienza. Il bello degli Astrophobos è che pur rimandando inevitabilmente al gotha del black svedese, non scadono mai nel plagio puro a la
Thulcandra, ma mantengono sempre una dignità elevata che li allontana dall’infinito calderone delle clone bands, proponendo un sound che è allo stesso tempo eterogeneo e coerente, indice di un’ottima maturità compositiva, di grande ispirazione e di profonda conoscenza della materia. L’album è compatto, diretto, sparato, veloce e annichilente, nonché spettacolare. Gli otto brani hanno il raro privilegio di distinguersi chiaramente l’uno dall’altro restando all’interno di un genere ben circoscritto, qualità questa ascrivibile soltanto ai grandissimi gruppi. Se siete degli amanti della musica estrema o se semplicemente amate la musica di altissima qualità non potrete non godere di
“Remnants Of Forgotten Horros” , un bagliore accecante in una notte di buio pesto.