Tempo fa mi scagliai con forza contro un disco fatto da una certa signorina in abiti succinti, che nulla aveva da dire a livello musicale ma che veniva spacciato come album epocale. Quella volta inveii contro i musicisti che tutto basano sull’immagine e poco dicono con la musica, che anche nel mondo rock/metal stanno sempre più aumentando di numero e di potenza commerciale.
Ecco, i
Malice In Wonderland e il loro Gothic/Melodic/Hard/Rock mi hanno dato bene o male le stesse sensazioni che a suo tempo mi diedero i
The 69 Eyes e in parte anche gli
Him.
Insomma, discrete band baciate da immeritato successo planetario, dovuto a tanta apparenza e poca sostanza.
E allora la mente va a un gruppo italiano come possono essere (giusto per rimanere in tema gothic) i
Cayne, che da anni si fanno un mazzo così e riescono a produrre dischi di alto valore senza veder riconosciuti i propri sforzi.
E’ giusto? E’ sbagliato?
Il mondo non è perfetto e non sempre vincono i buoni, lo sappiamo, ma quando certi prodotti ti arrivano tra le mani farsi certe domande è quantomeno d’obbligo.
Sinceramente a livello musicale siamo di fronte a qualcosa di costruito, freddo, che sicuramente suona bene e sicuramente piacerà a tanti, soprattutto giovani, fan.
Ma cosa rimane alla fine dell’ascolto? Il poster in cameretta?
Io li ho tolti da tempo, preferisco i dischi nello stereo…ma quello dei Malice In Wonderland ci è rimasto ben poco.
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