Dopo che il percorso dei Raza De Odio è giunto al suo termine, hanno preso vita i
Killers Lodge, guidati da John Killerbob e Christo Machet, ai quali si è poi aggiunto Olly Razorback alla chitarra.
Si tratta di tre musicisti con alle spalle molteplici esperienze, che ora mostrano un approccio musicale ben diverso rispetto a quelle dove li abbiamo incrociati in passato (si passa per Cadaveria, Necrodeath, Sadist, Denial, Athlantis, Odyssea), ma se poi ci limitiamo a guardare ai Raza De Odio, "Unnecessary I" mostra un approccio musicale che poco o nulla ha a che vedere con il Metal estremo.
Una decina di canzoni sui cui spaccarsi le ossa al ritmo di Venom, Motorhead, Misfits e Tank, un tentativo che a suo tempo era stato perseguito dai Warfare, anche se a differenza del gruppo di Paul Evo le influenze Punk si fanno sentire in misura minore, a favore di un approccio meno sgraziato e più ricco di groove.
Sin dai primi
vagiti di "Cosmos" il basso è li a pestare ben piazzato in primo piano, ed è ancora John KillerBob a graffiare le canzoni con la sua voce, ruvida e istintiva, logica su cui si poggia tutto l'album, suonato e registrato senza molti fronzoli.
Brani come "Like a Rock", l'ottima "Ship of Fools", "The Glory of the Pillory" hanno una spiccata indole
motorhediana, e se "The Grudge" fa l'occhiolino a Discharge e GBH, con altrettanto piacere incrociamo i Killers Lodge a scorrazzare sulle veloci e metalliche "New Lie" e "Land of Doom".
Un buon inizio, ora vi dovranno dare continuità: discografica e nell'attività live, un aspetto quest'ultimo dove i Killers Lodge sembrano essere in grado di far la differenza.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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