Era già stato in gran parte pubblicato all’interno de “La storia 1979-1989”, sontuoso
box set vinilico (e limitato) edito nel 2008 dall’etichetta Molten Metal Productions, ma viste le specificità (e la scarsa reperibilità …) dell’opera originale, in aggiunta alle sue spiccate qualità filologiche e artistiche, penso proprio che questo “Rare and unreleased” possa essere tranquillamente annoverato tra gli svariati “colpacci” messi a segno dalla Jolly Roger Records nella sua pur relativamente “giovane” esistenza.
Completamente rimasterizzato e arricchito da un paio di sfiziose
bonus tracks (“Officina” e “Profumo di puttana”, entrambe dal
demo del 1979), il
Cd offre una straordinaria immagine “puberale” di questa
Strana Officina, in cui i prevedibili suoni di carpenteria e saldatura vengono sostituiti da quelli più inaspettati e armonici di canti, chitarre, bassi e batterie.
Le versioni primordiali di “Vai vai”, “Viaggio in Inghilterra” e “Non sei normale”, cui si aggiungono le rarità “Non c’è più mondo” (poi ripresa nell’omonimo
platter uscito a nome Cappanera), “Amore e fuoco” (recuperata nell’albo del “ritorno” “Rising to the call”), e le succitate “chicche” “Officina” e “Profumo di puttana”, tutte pregne di umori
hard-blues, investono con la loro onda benefica di esuberante energia e consentono di apprezzare l’operato di Johnny Salani, il primo potente
vocalist della Strana, al quale si devono anche moltissime delle liriche autoctone del gruppo, così efficaci, vissute e veraci, comprese quelle del mitico inno alla “diversità metallara” (fatalmente incompresa dai genitori di allora … oggi, anche queste cose sembrano ormai essere state “sdoganate” … almeno all’apparenza …) che, irrompendo sulla leggendaria “Heavy metal eruption", rivelò al “mondo” l’assoluta maestria di un’eccellenza italiana tanto incisiva e indomita quanto globalmente troppo poco fortunata.
I tre pezzi con Daniele "Bud" Ancillotti, “Guerra triste”, “Difendi la fede” e “Sole mare cuore”, datati rispettivamente 1981, 1985 e 1989 contribuiscono ulteriormente a illustrare le prerogative di una
band artefice di una formula semantico-fonologico-musicale nata già vincente, diventata negli anni sempre più solida e matura, per poi venire modificata in favore di scelte linguistiche meno “settoriali” e peculiari (fortunatamente mai dimenticate del tutto, comunque …), eppure grondanti di requisiti fondamentali quali carisma, intensità e forza espressiva.
Impossessarsi quanto prima di “Rare and unreleased” ed aggiungerlo all’impeccabile discografia della Strana Officina (ricordando che la Jolly Roger Records ha ristampato con caratteristiche analoghe anche i primi tre lavori dei livornesi …) è un “dovere” a cui tutti i
metalofili non dovrebbero proprio sottrarsi … per godere di tanta buona musica e prepararsi adeguatamente agli infuocati
live show della formazione toscana, nell’attesa di un album nuovo di zecca (e attenzione anche a “The chain goes on”, imminente debutto degli Ancillotti, un
family affair che si preannuncia assai intrigante!), che possa continuare a “battere il martello” sui nostri sensi, davvero ansiosi di “subire” ancora una volta una sollecitazione così vigorosa e gratificante.
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