Come nasce un gruppo di solito?.. ovviamente se voi foste delle rock-star vi basterebbe guardarvi intorno e qualcuno da rubare da altre bands famose lo trovereste facilmente... Ma i freschi di debutto Straylight Run hanno avuto una lenta germinazione. Nati nella downtown di Buffalo dall'idea di due amici Shaun Cooper (basso) e John Nolan (voce, chitarra e pianoforte) di un progetto indie con una forte componente melodica, i due giovani registrano una semplice demo da far girare. Dopo un po di tempo Shaun rincontra Will Thomas Noon (batteria e percussioni) - un vecchio amico col quale aveva suonato tempo addietro - che completerebbe la formazione. Ma caso vuole che anche la sorellina di Jhon suona e canta da tempo per un progetto solista, non lontano per gusti dagli atri tre fanciulli. Così con Michele Nolan (voci, chitarra e pianoforte) l'allegra combriccola è completata! Inizia la stesura di pezzi nuovi con più teste ... che porta nella primavera del 2004 alla registrazione dell'omonimo disco. Praticamente i Straylight Run propongono un pop-rock facilmente udibile nelle radio sotto i vari nomi di MTViana provenienza, ma che con intento rispettoso delle loro composizioni andrò a chiamare emo-rock con forte vocazione melodica. Così ascoltando le 11 traccie del disco ci si accorge che l'emotività sottesa alle leggere tessiture armoniche dà un valore aggiunto al prodotto, ma funziona fin tanto che non diventa scanzonata e banalotta. Prestando attenzione alle singole parti degli strumenti di ogni brano, ci si rende conto dell'attenzione prestata negli arrangiamenti: ogni suono emerge senza stravolgere il complesso, l'amalgama strumentale diventa simbiotica. Insomma questi quattro giovani sanno fare della musica in modo serio e la sanno fare bene. Dal punto di vista dell'originalità forse - e ribadisco forse - non eccellono, ma certo questo aspetto sarebbe di gran lunga risarcito dal fatto che questi ragazzi credono in quello che fanno e lo fanno bene e con passione! Come completamento le liriche sono ricche di reminescenze tardo-adolescenziali e quindi curano l'ambito introspettivo da una visuale spesso tenera, malinconica e struggente. Ma alla fine, sebbene alcuni pezzi ambiscano ad essere avvicinati alle esperienze dei 27 (sotto Hydrahead!!!), restano nell'ambito musicale delle colonne sonore dei vari serials televisivi giovanili di nuova produzione. Insomma non ci si spiega come siano finiti questi Straylight Run nella storica scuderia della Victory. Ad ogni modo rimangono decisamente più interessanti delle varie produzioni standardizzate in stile new-metal, almeno non ci si annoia ad ascoltarlo per 3 volte di fila!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?