Sono ormai alla loro quarta uscita per la Victory i River City Rebels, che mai stanchi di birra e rock&roll si sono ormai lanciati verso una fusione unica di sonorità. Alquanto incoraggiante per la generale scena genericamente definita Punk a livello mondiale. Strane ed insolite sono le influenze dei R.C.R.. Infatti scorrendo i brani in successione si passa da un pezzo rock con vocazioni emotive come "Hurt like I do" ad un punk-rock alla Rancid. Ma quello che non manca è sicuramente la voglia di folleggiare tra groupies ed alcool a giudicare dalla copertina. I pezzi si lasciano ascoltare senza problemi e risultano anche piacevoli. Guardando al loro operato ci si convince che la ricchezza del disco sta nella pseudo-eterogeneità delle tracce che lo compongono. In realtà per quanto irresistibili possano essere i River City Rebels non è possibile esprimere una caterva di impressioni entusiasmanti su di loro. Per meglio rendere l'idea di come possa esservi utile il possesso di questo album, addurrò quì di seguito un esempio di vita quotidiana. Organizzate un festino a casa vostra ed i vostri amici ascoltano tutti dal rock al punk, molto easy-listening per intenderci. Dovete badare a mille faccende: badare a dove vomitano i collassati, non perdere mai di vista i/le fanciulli/e meritevoli delle vostre fantasie sessuali, tenere sempre al fresco le birre, fare public relationship con i presenti, fare in modo che non manchi nulla ed che il sottofondo sia adeguato alle cangianti situazioni della serata. Cosa fare se non si vuole abbassare mai troppo il tono della serata e non si vuole perdere tutta la sera a scacciare dallo stereo le mani fastidiose degli immancabili "posso-mettere-questo"? Ecco che vengono in vostro soccorso i R.C.R. con "Hate To Be Loved"!.. per lo meno avrete 40 minuti di respiro!
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