Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:50 min.
Etichetta:Zeta Factory

Tracklist

  1. ZERO TOLERANCE
  2. REFUGE
  3. DRAW CLOSER
  4. HELL OF INCOME
  5. LIFE IS REAL
  6. HEART BREATHING
  7. FAILING CROWNS
  8. GUILTY AND PROUD
  9. PLUNDER
  10. ROOM TO DOUBT
  11. SEVERED LIFE
  12. AMBERGRIS

Line up

  • Gabriele “Rusty” Rustichelli: vocals, guitars
  • Eugenio: guitars
  • Giampi: guitars
  • Joba: bass
  • Ste: drums

Voto medio utenti

Avevo già avuto modo di incrociare i Klogr in occasione del loro debut "Till You Decay" uscito anch'esso per la Zeta Factory nel 2012 e seppure il quartetto di Carpi affronti sonorità a cui non sono solitamente uso devo ammettere che il loro metal alternativo e contaminato mi piacque immediatamente, a pelle.

Il nuovo "Black Snow" corregge quei lievi difetti palesati precedentemente: introduce una voce molto più curata ed in armonia con i brani, mostra melodie davvero accattivanti e di immediata memorizzazione seppure lontane dal trallallà-metal e sciorina una produzione e dei suoni a dir poco perfetti e realmente internazionali, che si fondono in un approccio più metal e più pesante rispetto al passato, con momenti che sembrano accostabili ad un thrash metal di inizio anni '90, e mi vengono in mente i migliori momenti di "Every Dog Has Its Day" dei Mortal Sin, "Force of Habit" degli Exodus, "Sound of White Noise" degli Anthrax (disco che avevo citato anche in occasione di "Till You Decay") e "Something Wicked" dei Nuclear Assault, quattro dischi molto discussi, controversi ed avversati ma che nascondono enormi qualità e che il tempo ha quasi sempre riabilitato alla grande.

Per il resto si ha a che fare un disco "semplicemente" heavy metal, con molto groove ed un gran senso del ritmo, che non picchia mai fortissimo sull'acceleratore: dodici brani, sebbene tutti sui quattro minuti massimi di durata, forse sono un po' troppi per compiere immediatamente l'assimilazione melodia/titolo, ma i 50 minuti scarsi di "Black Snow" scorrono lisci come l'olio e si ha sempre l'impressione che il pezzo in ascolto sia migliore del precedente, fino a che si ritorna a fare il giro e si ha voglia di riascoltarlo tutto, cosa che alla fine è l'unica che ti fa capire se quel disco funziona o meno.

Giusto due o tre brani non brutti ma meno incisivi (come "Hell of Income" e "Life is Real") a fronte di una sfilza di potenziali hits come la trascinantissima opener "Zero Tolerance", "Refuge", "Draw Closer" da cui è stato tratto il videoclip che vedete in calce a questa recensione, la rabbiosa "Heart Breathing", la cupa "Severed Life" e la conclusiva onirica "Ambregris".

Un gruppo che sa cosa vuole e sa come ottenerlo: il tour con i Prong è la giusta ricompensa, nella speranza che in tanti (perchè no, anche in Italia) si accorgano di loro.

Di nuovo, bravi.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
Ottimo disco

Il disco è veramente ottimo, contiene brani uno più bello dell'altro... "Zero Tolerance", "Guilty And Proud" e "Room To Doubt" sono le migliori del lotto, mentre a me il singolo non è che faccia impazzire. Ottima band, "peccato" siano italiani (e quindi saranno snobbati dai più).

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