Per quanto il titolo dell'album sia lo stesso di un altro esordio, quello
seminale dei Venom, con i quali gli
Sparta condividono anche la nazionalità, "Welcome to Hell" ha ben poco a che fare con Cronos, Mantas e Abaddon, e ci consegna una decina di canzoni che affondano le proprie radici nel sound britannico dei primi anni '80, non troppo distante da quelle di gruppi come White Spirit, Diamond Head o Praying Mantis.
Infatti, gli Sparta sono un gruppo di reduci della prima N.W.O.B.H.M., un periodo durante il quale si sono limitati però a far uscire solo una manciata di singoli e qualche brano qua e là, raccolti poi in un paio di compilation, ultima quella "Use Your Weapons Well" uscita proprio di recente per la High Roller Records che ora ha
sponsorizzato il loro comeback.
Già, "Welcome to Hell" è un lavoro nuovo di zecca, per quanto "Angel Of Death" fosse già uscita sul loro secondo singolo e qualche altro pezzo, seppur rimasto inedito, facesse parte del vecchio repertorio, con gli Sparta che a trentacinque anni dai loro primi passi approdano così all'esordio sulla lunga distanza.
L'impressione però è che il tempo e la ruggine abbiano lasciato più di qualche strascico, il songwriting pecca di ingenuità e appare un po' caotico, due limiti che ritroviamo anche nella prova dei due chitarristi, e la stessa prova vocale di Karl Reders non è certo brillante. E tutto questo è sin da subito evidente nell'iniziale titletrack, e comunque non lascia
scampo anche al resto dell'album, sino alla conclusiva "Kingdom of the Sky" che si vede avvilire il pathos epico che vorrebbe invece suscitare.
Nel mezzo, si fa notare "Soldier of Fortune" che ha qualcosa degli UFO, tuttavia gli Sparta palesano troppe approssimazioni, persino quando accelerano, come su "Dreaming of Evil" o sulla ritmata (e vagamente motorheadiana) "Arrow".
Come già ribadito in circostanze simili, una bella reunion non la si nega a nessuno, ma bisogna anche saper cogliere l'occasione.
Agli Sparta non è riuscito.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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