Ed ecco che finalmente "Nineteen" ci svela il nuovo volto degli
Spellblast, che giungono al loro terzo album e lo fanno con diverse novità.
Innanzitutto un nuovo cantante, Daniele Scavoni, che scopriremo non avere nulla da invidiare a chi lo ha preceduto, quindi una decisa sferzata al proprio sound che li porta ad accantonare le influenze Folk che avevano caratterizzato le precedenti uscite a favore di un approccio più diretto, heavy e, come scopriremo, non senza alcune sorprese.
Quello che caratterizza "Nineteen" è di essere un concept album apertamente ispirato alla fortunata e avvincente saga "La Torre Nera" di Stephen King. Ecco che così trovano giustificazione certi spunti e quelle ambientazioni
da film western ("Highway to Lud", "The Reaping", "Until the End"...) che accompagnano il pistolero Roland nelle sue avventure (e disavventure) attraverso mondi ed epoche diverse.
Ma noi ci possiamo limitare a scorrazzare solo lungo le canzoni che fanno parte di "Nineteen", e incappiamo in ottimi episodi, dalla già citata "The Reaping" alla ruvida "Blind Rage" (che ricorda proprio la band di Peter "Peavy" Wagner), passando dall'articolata "Shattered Mind" per approdare poi sull'azzeccatissimo refrain di "Endless Journey".
Vincente anche la scelta di tornare a registrare al New Sin Studio, che è sempre una garanzia per una resa sonora potente e corposa.
Certo, per fare la differenza non basta lo studio giusto, servono altre qualità: quelle che gli Spellblast avevano già fatto vedere in passato e che ora brillano...
sotto un sole che sorge a Nord per tramontare a Est.
Se già lavori come "Horns of Silence" o "Battlecry" avevano portato alla nostra attenzione una band di spessore e dalle indubbie potenzialità, ora sono evidenti ulteriori passi avanti.
[I]Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the
review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on...
Metal.it [/I