I
Devil's Heaven, band al debutto discografico, si propongono con questo interessante
Heaven On Earth. Provenienti dalla Svezia, più precisamente da Malmö, città che si trova nella parte più meridionale del territorio svedese e da cui vengono una miriade di metal bands dei più disparati generi, i nostri presentano una formazione di tutto rispetto. Riprendendo ciò che sta scritto nel sito ufficiale abbiamo:
Marcus Nygren, cantante diplomato alla
Malmoe Musical Academy, frontman degli
Eight Point Rose e dei
State Of Salazar;
Jonas Reingold, basso, anch'egli ha studiato alla stessa accademia musicale, ha recentemente collaborato con
Mike Portnoy e fa parte dei
Flowerkings e del suo gruppo, i
Karmakanic;
Richard Anderson, tastiere, ha suonato con
Majestic,
Time Requiem e
Space Odyssey;
Jake Sandberg, chitarra, motore degli
Aces High e degli
Eyes, entrambi di genere AOR;
Jaime Salazar, batterista tuttofare, dal jazz al pop, dal prog al metal;
Michael Månsson, chitarrista con un disco alle spalle intitolato
Arch Of Decadence.
Il genere proposto dai
Devil's Heaven è un metal melodico con qualche sprazzo di prog e hard rock. Vediamo cosa c'è all'interno di
Heaven On Earth, album composto da 13 tracce e da una buona struttura. La band decide di far partire il disco con il pezzo più lungo
Welcome II the Show, sette minuti di musica veloce e ritmata con un intermezzo melodico di piano e chitarre, dove
Nygren riesce ad equilibrare bene la propria voce fra il roco e l'acuto; buona la prova di tutta la band.
Demerital Action, scelta per il primo video, (la quale inizia con le parole
One man che per deformazione personale, appena sento quelle parole, mi vengono spontanee
one goal, one mission... poi mi rendo conto che non sono i
Queen e non è
One Vision, dunque proseguo...) trasla su quel hard rock-melodic metal (un po' Europe, un po' Van Halen) che ricorda gli anni '80; molto molto orecchiabile, facile da immagazzinare. La melodia la fa da padrona anche nella terza track
Devil Woman, classica canzone orecchiabile sostenuta da una buona prestazione sia del cantante che dei musicisti. La successiva
Touched By an Angel è una ballad (chi ha ascoltato l'inizio non può non richiamare immediatamente alla mente
Black Diamond degli
Stratovarius), rilassante, molto ben strutturata ed eseguita. I
Devil's Heaven ricominciano poi a rockettare con
Mean Street City, che riprende lo stile delle canzoni antecedenti.
Day of Doom è un'altra track che si avvia con ritmo sostenuto e sembra molto più vicina al power metal che al melodic, confermando la capacità della band di non fossilizzarsi; qui i chitarristi si dilettano in un duello di assoli, imbastendo un bel botta e risposta.
Riders in the Sky è una cavalcata epica, dove
Marcus Nygren dà ancora prova delle sue pregevoli doti canore; a mio parere una delle canzoni migliori dell'album, da notare il buonissimo lavoro di tastiera e basso.
Let It All Hang Out è un altro pezzo di stampo hard rock, a tratti sembra quasi rock'n'roll, insomma i
Devil's Heaven variano ancora.
Festung Europa è una breve strumentale orientata verso il prog.
Cold è un alternarsi di momenti soft e rock dove la voce di
Nygren la fa sicuramente da padrona con una prova eccellente. La successiva
Stillborn dura solamente trentanove secondi ed è una sorta di chiusura del prezzo precedente.
Hot Sex riprende il motivo hard rock, con una lieve spruzzata di prog, e riporta alla mente quel tipo di musica che si produceva a cavallo tra gli anni'70 e '80.
Wine Me chiude l'album egregiamente, regalando altri cinque minuti di un'allegria melodica contagiosa.
In conclusione, i
Devil's Heaven sono sicuramente musicisti navigati che portano nella loro musica diverse influenze hard rock e metal, creando un debut album non scontato e tutto sommato piacevole.
Video di Demerital Action (2014)