Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:39 min.
Etichetta:Sevared Records

Tracklist

  1. PRELUDE TO HELL
  2. EKSEKUSI MATI
  3. BUNUH MEMBUNUH
  4. FESTIVAL KEMATIAN
  5. ALTAR PROSTITUSI
  6. PEMBANTAIAN NORMA-NORMA TUHAN
  7. GLOBAL GENOCIDE
  8. UJUNG MATA PISAU
  9. MEMBUSUK MENJADI SAMPAH

Line up

  • Aries Kingkong: vocals
  • Ferly: guitar
  • Daniel: guitar
  • Lukluk: bass
  • Abaz: drums

Voto medio utenti

Sono particolare, lo so, mi piacciono le cose estreme e quando a farle sono band di paesi "esotici" ancora d più. Niente di nuovo, per carità, però come si fa a dire di no a un brutal death-slam che viene dall'Indonesia? Spinto dalla curiosità ho ascoltato questo debutto dei Kaluman, la cui copertina mi ricorda un incrocio tra l'ultimo capolavoro targato Deeds of Flesh e il prossimo (e attesissimo) Septycal Gorge. Questi cinque indonesiani ci sanno fare, non sono dei pivelli, militano tutti in altri gruppi fini ed educati e la brutale Sevared Records è andata a scovarli in uno scantinato sudicio della popolosa Bandung.
Non soltanto ultra velocità distruttrice ma anche tanto groove e tempi rallentati in queste 9 canzoni, molte delle quali cantate in lingua madre, che con grezza noncuranza ci vengono buttate in faccia. Il suono è strettamente imparentato con quello di act americani tipo Internal Bleeding e Devourment meno spediti, oppure (rimanendo in Asia) con gli ottimi giapponesi Vomit Remnants, abbiamo quindi un rullante martellante (?!) senza cordiera che detta il tempo in modo chiaro e semplice, passando dal grind più becero a mosh spezzacollo evitando accuratamente varie finezze, ma con la pesante sventura di avere un suono delle casse davvero esile e paragonabile al ticchettìo delle unghia su un tavolo. Il riffing, non esattemente memorabile (visto anche i continui scopiazzamenti), è poco tecnico ma efficace e preciso quanto basta ed è infarcito da una buona prestazione del basso che con un suono secco e tagliente si fa sentire con piacere. La voce (ovviamente in growl) è perfettamente adeguata al genere, profonda, cattiva ma che non sconfina nel grunt e sfugge alla monotonia variando anche in scream e permette di seguire i testi. Certo, se solo si sapesse l'indonesiano.
I Guttural Secrete (tanto per dirne uno) rimangono di un altro pianeta, qui non abbiamo niente di sorprendente o che faccia saltare sulla sedia, ma un disco brutal con groove ben fatto, intriso di maleducazione, rabbia e sudore proveniente da una zona "insolita" ma, a quanto pare, più che attrezzata e competente per dire la sua in questo filone del metal underground.



Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 apr 2014 alle 16:18

Ce n'è una caterva Mik! È che spesso sono cose molto underground che si fermano a demo, EP o buttano fuori un album di qualità infima. Naturalmente tutta roba che non arriva in redazione, ma fa parte di ascolti "privati" poi condivisi, come in questa occasione, quindi è difficile parlarne spesso. Ho voluto dire qualcosa di questi Kaluman proprio perchè formati da elementi che militano in altre band rodate della zona, ne risulta quindi un disco di maggiore spessore, oltre naturalmente alla particolarità del cantato in lingua madre (a parte un paio di titoli). C'hanno un'incazzatura incredibile laggiù ;-)

Inserito il 04 apr 2014 alle 14:49

Ci sono parecchi gruppi slam/brutal in Indonesia e Filippine

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