Nata in occasione dell'apertura di un concerto acustico di Scott Kelly dei Neurosis, la versione unplugged dei
Last Minute To Jaffna, non potrà che appassionare i
rockofili dalla personalità più “ombrosa” e “tormentata”.
Cinque ballate meste, ipnotiche e angosciate, attraversate da flussi di sperimentalismo
folk, psichedelia “disturbata”, torpori
slowcore e crepuscolari nebbie di vaga derivazione
grunge, condurranno l’astante in un gorgo sonico in cui si agitano i fantasmi di Black Heart Procession, Low, Crippled Black Phoenix, Days Of The New e degli stessi Neurosis, e in cui la loro manifestazione aleggia senza eccessive ingerenze all’interno dell’evidente carisma della formazione torinese, elemento fondamentale alla scongiurazione di una forma di autoreferenzialità sempre in agguato in queste circostanze stilistiche.
L’uso di strumenti come la viola elettrica e il corno tenore, appannaggio degli ospiti Fabrizio Modonese Palumbo e Stefano Casanova, aggiunge un interessantissimo contributo creativo alle suggestioni garantite da queste composizioni notturne, magnetiche e intimiste, così ben narrate dalla voce scura e profonda di Valerio Damiano, capace di condensare nella sua timbrica tutta la tensione e l’intensità emotiva di un viaggio al tempo stesso meditativo e catartico.
Ovviamente non si tratta di un ascolto “facilissimo”, tale da farsi verosimilmente preferire nei momenti maggiormente “introspettivi” della propria esistenza, ma il talento e le notevoli doti espressive dei Last Minute To Jaffna emergono piuttosto limpide anche in questo particolare e "indifeso" contesto, confermando il loro ruolo di “emergenti” di spicco.
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