Copertina SV

Info

Anno di uscita:2014
Durata:39 min.
Etichetta:Despotz Records

Tracklist

  1. TIME TO TELL
  2. HIDE UNDERNEATH BRIDGES
  3. HOLD ON
  4. PAINT THE RAINBOW GREY
  5. RAINY DAYS AHEAD
  6. WHY SO LONELY
  7. SHORELINE
  8. WALTZ ACROSS THE SKY
  9. WINTERSONG
  10. STAY RIGHT HERE
  11. ONLY YOU KNOW

Line up

  • Kari Rueslåtten: vocals
  • Jostein Ansnes: guitars
  • Eirik Øien Upright: bass
  • Trygve Brøske: piano
  • Rune Arnesen: drums
  • Tuomas Holopainen: piano, keys (guest on "Why So Lonely"

Voto medio utenti

Era dai tempi di "Other People's Stories" che Kari Rueslatten non si affacciava sulla scena musicale, da quando aveva messo in stand by una carriera solista iniziata dopo l'uscita dai The 3rd and the Mortal, con i quali aveva conseguito i primi riconoscimenti e apprezzamenti.

Con "Time to Tell" l'artista norvegese si propone con un lavoro totalmente incentrato su sonorità acustiche e crepuscolari, e questo vale tanto sulle nuove composizioni quanto sul rifacimento della datata "Why So Lonely" (dall'album "Tears Laid in Earth"), che in una nuova veste completamente acustica rilegge l'intimismo di Kari, nell'occasione accompagnata da un vecchio fan dei The 3rd and the Mortal: Tuomas Holopainen (sì, proprio il mastermind dei Nightwish).

L'interpretazione ammaliante, sensuale e sentita di Kari è indubbiamente il fulcro sul quale ruota tutto l'album, con il suo feeling sognante e malinconico, talvolta con tentazioni Folk (come nel caso di "Shoreline"), dove però le singole canzoni fanno fatica a mettersi in evidenza, se non nel caso (in negativo…) di "Hold On", penalizzata da soluzioni troppo pop oriented e dall'insistere su vocalizzi non particolarmente azzeccati.

Non avrebbe alcun senso mettersi a disquisire sulla distanza interstellare che nel corso degli anni Kari Rueslatten ha preso da qualsivoglia pulsazione metallica e rockettara, e magari è solo colpa di un vecchio metallaro troppo ancorato alle proprie convinzioni, ma l'impressione è che "Time to Tell" scorra via sulle ali del vento senza lasciare particolari segni del suo passaggio.




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.