Era dai tempi di "Other People's Stories" che
Kari Rueslatten non si affacciava sulla scena musicale, da quando aveva messo in
stand by una carriera solista iniziata dopo l'uscita dai The 3rd and the Mortal, con i quali aveva conseguito i primi riconoscimenti e apprezzamenti.
Con "Time to Tell" l'artista norvegese si propone con un lavoro totalmente incentrato su sonorità acustiche e crepuscolari, e questo vale tanto sulle nuove composizioni quanto sul rifacimento della datata "Why So Lonely" (dall'album "Tears Laid in Earth"), che in una nuova veste completamente acustica rilegge l'intimismo di Kari, nell'occasione accompagnata da un vecchio fan dei The 3rd and the Mortal: Tuomas Holopainen (sì, proprio il mastermind dei Nightwish).
L'interpretazione ammaliante, sensuale e sentita di Kari è indubbiamente il fulcro sul quale ruota tutto l'album, con il suo feeling sognante e malinconico, talvolta con tentazioni Folk (come nel caso di "Shoreline"), dove però le singole canzoni fanno fatica a mettersi in evidenza, se non nel caso (in negativo…) di "Hold On", penalizzata da soluzioni troppo
pop oriented e dall'insistere su vocalizzi non particolarmente azzeccati.
Non avrebbe alcun senso mettersi a disquisire sulla distanza interstellare che nel corso degli anni Kari Rueslatten ha preso da qualsivoglia pulsazione metallica e rockettara, e magari è solo colpa di un
vecchio metallaro troppo ancorato alle proprie convinzioni, ma l'impressione è che "Time to Tell" scorra via sulle
ali del vento senza lasciare particolari segni del suo passaggio.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?