Dopo due Ep e vari concerti insieme a Truckfighter, Atomic Bitchwax, The Sword, Karma to Burn ed altri, il trio di Cincinnati
Valley of the Sun realizza il suo primo full-lenght.
Già il nome scelto dal gruppo richiama panorami assolati ed orizzonti infiniti, ed infatti siamo in pieno ambito desert rock Usa. Per tracciare le coordinate stilistiche dell’album, basti dire che il bassista McAllister è coinvolto in un altro progetto insieme a componenti degli Hermano e che il modo di cantare di Ryan Ferrier ricorda non poco un certo John Garcia. Facile dunque intuire che parliamo di stoner energico e dinamico, a tratti bizzoso come un purosangue, dall’impostazione tipicamente americana. Da un lato, le influenze si sentono eccome. Dall’altro, i tizi dell’Ohio sono capaci di scrivere brani solidi e convincenti, con quel pizzico di orecchiabilità caratteristico del genere.
Infatti le loro canzoni non hanno mai sviluppo troppo lineare, semplicistico, bensì il rincorrersi di rock ad alta gradazione, vocals intriganti e venature psichedeliche, evocano l’ombra dei Kyuss su episodi come “As earth and moon”, “Within the glare” o la tambureggiante “Gunslinger”.
Se volete un disco tosto, divertente, che vi faccia sudare, ma che sia anche valido sotto il profilo qualitativo, “Electric talons of the thunderhawk” può fare al caso vostro.
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