Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:39 min.
Etichetta:L.A. RIOT Survivor Records

Tracklist

  1. BEWARE OF THE SPEED
  2. I WILL CRUSH YOU
  3. IN EVENT OF FIRE
  4. PROTECTION
  5. IN TEARS
  6. MOTORHOME
  7. INSOMNIA
  8. THE DISTANCE
  9. BALANCE OF TERROR

Line up

  • Elisa "Over" De Palma: vocals, acoustic guitar
  • Francesco Musumeci: guitars
  • Mattia Rubino: drums
  • Alessandro Pantalisse: guitars
  • Michele Barillaro: bass

Voto medio utenti

Dopo l'esperienza nei White Skull, la cantante Elisa “Over” De Palma riparte con gli Spidkilz, arrivando velocemente all'esordio discografico grazie a "Balance of Terror", uscito per la L.A. Riot Survivor.
Un nuovo percorso musicale che sembra puntare a unire il più classico Heavy Metal a un Thrash che spazia dai Metallica agli Overkill passando per i Metal Church, con risultati tutto sommati discreti e che, grazie alla presenza di Elisa De Palma, mi ha fatto pensare a "Depths of Death" dei Sentinel Beast o agli Hellion di Ann Boleyn.

Come molte opere prime "Balance of Terror" non è esente da qualche critica, e nell'occasione più che nei confronti dei musicisti, i quali anzi hanno mostrato interessanti qualità, puntano il dito contro una sensazione di discontinuità che si avverte nel corso dell'album, con spunti interessanti che vengono penalizzati da qualche momento un po' meno brillante.

La devozione agli eighties viene subito confermata dall'opener "Beware of the Speed" che dopo un breve intro arpeggiato prende velocità e toni più ruvidi, che si fanno ancor più incisivi sulla successiva "I Will Crush You", con quel suo coretto che fa molto Overkill. Altri brani che colpiscono al centro dal primo ascolto sono "In Tears", grazie alla capacità di dosare melodia e aggressività, e la tellurica "Motorhome" dove gli Spidkilz piazzano il chorus più riuscito del disco, proprio quello che manca invece alla successiva e thrasheggiante "Insomnia". La formazione piemontese si riprende subito grazie a "The Distance", un brano intenso e dai toni epici dove Elisa fa davvero la differenza, anche se poi per la conclusione preferiscono rimettersi a picchiare con la titletrack, una discreta mazzata sui denti, sebbene alcuni passaggi sembrino un po' slegati tra loro.

Buone impressioni, confermate anche dal palco, dato che ho avuto la possibilità di vederli dal vivo, e idee interessanti, ma da mettere meglio a fuoco per il prossimo album.




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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