Tre anni dopo il bell'album a titolo "
Soulless Child", tornano i romagnoli
Ancient Bards, ormai più che una promessa in ambito Symphonic Metal. E questa volta, tornano col botto. Il qui presente "
A New Dawn Ending", infatti, ha avuto una gestazione più lunga dei suoi predecessori, anche a causa di un paio di cambi di line-up. Comunque sia, la penna di
Daniele Mazza, la chitarra di
Claudio Pietronik e la sempre più sorprendente voce di
Sara Squadrani hanno ancora una volta fatto centro.
Come dicevo alla stessa Sara, questo è un album "
denso". Come una lasagna super farcita, è buonissimo, condito da perdere la testa, ma ha bisogno di tempo per essere "digerito". Attraverso le composizioni, infatti, si snoda un'infinità di strutture sonore e liriche, che in più di un caso ("
Showdown", la title track) sforano ampiamente i dieci miunti di durata. Ma, a parere di chi scrive, sono le songs più dirette ad impressionare al primo colpo; si veda, per tutte, la magniloquente opener "
A Greater Purpose", perfetto manifesto di cosa siano gli Ancient Bards targati 2014. E con questo, amici lettori, intendo esattamente quel power symphonic metal che mosse i suoi primi passi dagli insuperati Rhapsody degli anni che furono. E proprio a sancire una sorta di "passaggio di testimone", o comunque un chiarissimo segnale di continuità, in "
The Last Resort" potrete sentire Sara duettare proprio con mr.
Fabio Lione, tanto per cambiare in splendida forma anche in questa performance. Per il resto, tutto l'album sarà una sarabanda continua di momenti operisti ed accelerazioni al fulmicotone, saliscendi atmosferici e strumentali sostenuti da una band che sa decisamente suonare il proprio strumento ed il proprio genere musicale, e che questa volta si è concessa arrangiamenti da prima della classe, tanto che mi chiedo come (ma forse già lo so....) come tutto questo verrà riprodotto dal vivo.
Ma comunque, qui ci sono 72 minuti di un metal pomposo, magniloquente e superbamente arrangiato. Devo dire la verità, certe cose non mi hanno entusiasmato come una volta, vedasi ad esempio il primo singolo "
In My Arms", che ho trovato poco ispirato, o alcune parti recitate, che forse avrebbero reso di più se interpretate da voci più attoriali, o gli inserti in growl, belli e ben messi ma un pò troppo "mosci" nel ruggito. Qualche brano ("
In the End", "
Showdown", "
A New Dawn Ending") presenta sezioni un pò prolisse e forse, in qualche caso, evitabili, ma tutto sommato il mood generale di questo terzo capitolo è di nuovo potente e coinvolgente, e sembra fondere insieme perfettamente le atmosfere epiche e gloriose del primo capitolo con i momenti più oscuri e duri del secondo. Insomma, "
A New Dawn Ending" è un'ottima terza prova per una band che, anno dopo anno, merita sempre di più. Acquistatelo ed ascoltatelo, ne vale decisamente la pena.