L'album d'esordio si intitola
"Presagi di Morte".
Il gruppo, italiano di Sciacca, sceglie
Malauriu, malaugurio in dialetto siciliano, come monicker.
Niente male!
Ne stiano dunque alla larga i superstiziosi e si tocchino gli attributi tutti gli altri, giusto per essere sicuri.
Facezie a parte, questo lavoro è un buon prodotto di black metal "scandinavo", quello delle origini, sapientemente ricalcato nelle sue tipiche caratterizzazioni disarmoniche e fuso con le soluzioni vocali care agli
Inchiuvatu del primo disco sia per le metriche che per l'uso dell'idioma.
Il risultato è un EP, meno di venti minuti, certamente non originale ma ben concepito e con la giusta dose di oscurità e malignità che permea il suono.
I
Malauriu danno saggio di intelligenza compositiva alternando momenti più ragionati, nei quali si sente una vaga reminiscenza dei
Celtic Frost e si possono ascoltare melodie sinistre e inquietanti, ad altri in cui violenza e blasfemia prorompono irruentemente ricordandoci, per fortuna, cosa debba essere il vero black metal.
Siamo dunque al cospetto di un esordio interessante e di un progetto che potrebbe raccogliere l'eredità, artistica, del già citato gruppo di
Agghiastru.
Da supportare.
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