Rieccoli.
La
Formula 1 Metal dei
Bury Tomorrow (non capite perchè questa definizione? leggete
la recensione del precedente "The Union of Crowns") torna puntualissima, nel momento più adatto, anzi oseremmo dire nell'unico momento perfetto per i Bury Tomorrow, ovvero appena prima dell'estate, come era accaduto peraltro due anni fa al tempo del debutto su
Nuclear Blast che di queste furbate se ne intende parecchio.
I Bury Tomorrow sono il gruppo IDEALE per il classico immaginario panorama mentale estivo, o perlomeno per il mio: la classica auto che sfreccia (sfreccia...con una Panda a metano è un'espressione ridicola, spero voi siate messi meglio) a finestrini aperti in una strada di campagna direzione mare, turbolenza dell'aria caldissima che entra dai campi circostanti che crea un super casino, stereo a palla per combattere il frastuono, occhiali da sole d'ordinanza, braccio fuori dal finestrino pronto ad abbrustolirsi e soprattutto ogni brutto pensiero lasciato alle spalle, pronti a godersi solamente una giornata dedicato al divertimento, alle ragazze in costume, alle partite a beach volley sudati fradici ed alla birra ghiacciata immediatamente dopo per rinfrescarsi e prepararsi alla serata in discoteca, sulla spiaggia, a qualche sagra, e finire sbronzo e felice da qualche parte.
In sottofondo a tutto questo quadro idilliaco ci sono loro, i Bury Tomorrow.
"
Runes" segue alla lettera la direzione musicale che questi simpatici inglesini avevano adottato in "
The Union of Crowns": un metalcore sì sputtanatissimo, ma dotato di gran gusto, efficace nelle parti d'impatto con il growl (enorme merito alla produzione stellare ed al wall of sound creato dalla coppia
Dawson/Cameron), e davvero DELIZIOSO nelle linee vocali disegnate con classe e sofferente malinconia dalla strepitosa voce di
Daniel Winter-Bates, un vero asso nella manica di questa band che sta davvero riscuotendo un successo oltre ogni aspettativa, almeno in giro per l'Europa.
Come al solito, non ci sono filler, non ci sono brani deboli, non c'è bisogno del tasto skip, ma ovviamente ci sono le hits clamorose, come l'opener "
Man on Fire", la successiva enorme "
Shadow, A Creator" ed ovviamente "
Watcher", scelta come video apripista di questo splendido "
Runes".
Non un disco che farà epoca, nè un caposaldo del genere, ma senza dubbio sarà il disco che, se apprezzate il genere, vi ricorderà per tutta la vita l'estate del 2014.
Senza dubbio il gruppo metalcore più dotato per classe, gusto nella melodia ed inventiva di tutto il movimento, e per distacco.