Madonna mia che difficoltà. Ogni volta che mi capita di dover recensire un album di uno dei miei gruppi preferiti in assoluto, vado clamorosamente fuori ritmo, fuori tempo, fuori spazio. E' sempre difficile riuscire a mettere l'obiettività davanti alla passione, soprattutto se questa passione nel corso degli anni mi ha regalato emozioni fortissime, sia su disco che in sede live.
Il mio ruolo però mi impone di farlo e, ve lo dico già, quello che ne scaturirà non sarà una disamina globalmente positiva.
Si perché pur dovendo essere obiettivo, è impossibile negare che le mie personalissime aspettative per questo disco erano altissime, dopo la virata parzialmente negativa di "Age of the Joker", bel disco ma assolutamente non al livello di quelli che l'avevano preceduto nel corso dei 20 anni di storia della band di Fulda.
Arriva quindi "Space Police - Defenders of the Crown" e, fin dal primo ascolto distratto, è chiarissimo che la sottile linea che ormai separava Edguy e Avantasia è stata definitivamente scavalcata e cancellata: le due creature di Tobias Sammet, partite da binari opposti, si sono con gli anni sempre più avvicinate tra di loro, fino ad arrivare a scontrarsi in questo 2014 con il qui presente 11esimo album della discografia degli
Edguy.
Tobi e il suo songwriting hanno ormai abbandonato completamente il power epico dei primi Avantasia così come l'happy metal helloweeniano di "Vain Glory Opera" e "Savage Poetry", per assestarsi su un power moderno con fortissime influenze AOR e Hard Rock.
Niente di male eh, sia chiaro, però avere due progetti così simili tra loro rischia di esaurire più velocemente la pur ricchissima, finora, vena artistica del biondo vocalist tedesco.
"Space Police - Defenders of the Crown", insomma, com'è? Brutto? Bello? Medio? Ecco, medio mi sembra perfetto, il che per uno con le aspettative alle stelle come il sottoscritto vuol dire fallimento pressoché in ogni ordine di cose.
E si che l'inizio non è affatto male, anzi, dato che "
Sabre & Torch" si dimostra fin da subito un'opener aggressiva e "hard" al punto giusto, veloce e graffiante come nei migliori episodi degli Avantedguy. 1 a 0 per Tobi.
Arriva poi il turno della doppietta che da il titolo al disco e iniziano i primi scricchiolii: "
Space Police" ha il merito di avere un ritornello catchy all'ennesima potenza ma il resto della canzone è una noia mortale, con un songwriting piatto e scontato, prevedibilissimo. "
Defenders of the Crown" invece rialza il livello in maniera grandiosa, aggiungendo a un ritornello alla pari di quello della "sorella" un resto del brano davvero interessante. 2 a 1 per Tobi.
"
Love Tyger", primo singolo scelto per la promozione del disco, è tutto quello che gli Edguy sono sempre stati e avrebbero fatto bene a continuare ad essere: cazzoni. Brano ruffianissimo, trascinante, capacissimo di strappare sorrisi oltre che applausi. 3 a 1 per Tobi.
"
The Realms of Baba Yaga" è piacevole ma niente più, simpatica ma anche qui scontata e senza picchi. 3 a 2.
Poi il disastro: "
Rock me Amadeus" è OSCENA. Va bene, è una cover e tutto quello che vuoi, ma anche nello scegliere una canzone da coverizzare ci vuole una certa coscienza. Autogol clamoroso ma così clamoroso da valere doppio, Tobi passa in svantaggio.
"Do Me Like a Caveman", "Shadow Eaters" e "Alone in Myself" sarebbero la tripletta perfetta, se non fosse che tutti e 3 i brani risultano ascoltabili ma niente più, in particolare
"Alone in Myself" che non riesce assolutamente ad essere incisiva, pur essendo LA ballad del disco. "Save Me" era di un altro pianeta, tanto per dire. Punteggio? Diciamo che Tobi rimane sotto di un paio di gol e ci vuole un miracolo per tornare in pareggio.
E "
The Eternal Wayfarer" sembra proprio non farcela a riportare le cose in corsa per il buon Sammet, almeno fino al minuto 4, portando avanti quel discorso di banalità e scontatezza visto in abbondanza finora. Poi tutto cambia, arriva un bell'assolo di chitarra di Jens Ludwig e il brano cambia forma, trasformandosi in una piccola perla di rara bellezza.
Sarebbe ancora sotto, se non fosse che il carissimo collega Quero mi fa notare che c'è anche una bonus track, "
England", che con la sua dose esagerata di idiozia (positiva) spara un missile da 40 metri che s'infila sotto l'incrocio e porta gli Edguy in quello che calcisticamente sarebbe un isperato pareggio.
Facciamo un riassuntino per quei pigroni che non avranno la voglia di leggersi tutto sto papiro e mettiamola così: ci sono 10 canzoni sul disco, 4 vanno tra il bello e il molto bello, 5 sono insufficienti o appena appena sufficienti e 1 è merda fumante. Nel lotto ci mettiamo una bonus track strepitosa e arriviamo a una sufficienza stiracchiata. In questo mese ho sentito alcuni a cui è piaciuto molto, altrettanti a cui ha fatto schifo e una grande maggioranza a cui è piaciuto ma senza eccedere. Vedete un po' voi in quale mischia buttarvi, obiettivamente "
Space Police - Defenders of the Crown" è un disco sufficiente ma personalmente, dopo ogni ascolto, sa sempre più di delusione clamorosa.
Quoth the Raven, Nevermore..