"Batracomiomachia": un album intelligente a partire da un titolo con retrogusto liceal-classico a finire con i titoli delle canzoni, e relative didascalie gentilmente offerteci dal gruppo toscano, passando per le song, spesso irresistibili.
Ma cosa suonano questo quattro pazzi?
Difficile dare una definizione precisa e classificarne la proposta in un unico perimetro.
Certamente crust, punk e hardcore, ma anche elettronica, ska, puntate in territori estremi, molta ironia e altrettanta folle genialità.
Probabilmente i
Voivod se avessero deciso di fare un mix del genere, lo avrebbero fatto proprio così, e questo, credetemi, per me è un grande complimento.
Tra riff di chitarra serrati e spesso obliqui, una sezione ritmica incalzante ed una voce che alterna il growl ad uno scream isterico e perfetto per la riuscita di un tale caos sonoro,
"Batracomiomachia" procede spedito verso la fine regalandoci, anche, momenti inaspettati, quasi psichedelici ed alienanti che confermano il talento degli
AutoBlastinDog e la loro capacità di risultare credibili e, come già detto, intelligenti in un panorama musicale in cui, al contrario, l'uso del cervello risulta merce rara.
Insomma, questo album, che è il secondo del gruppo, va ascoltato, con attenzione, interiorizzato ed apprezzato per la sua vena folle e sarcastica ed il suo valore che è molto più alto di quello che può sembrare ad un primo, superficiale, impatto.
Joe Bastianich vi benedice!
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