Eccoci arrivati al cospetto di uno dei progetti più curiosi ed elaborati degli ultimi anni del panorama musicale italiano. Si tratta degli
Ainur, band symphonic progressive, dediti alla rievocazione e rielaborazione in chiave musicale delle opere del famoso scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Fulcro principale d'ispirazione del gruppo è
Il Silmarillion, lavoro mitopoietico pubblicato postumo nel 1977, narrante la creazione di
Arda, Terra dell'universo tolkieniano. Il monicker della band deriva dagli
Ainur, Spiriti divini plasmati dal Creatore
Eru Ilúvatar, che saranno il cardine delle vicende descritte ne
Il Silmarillion. Da citare ci sarebbero molti altri particolari ed avvenimenti come l'
Ainulindalë, ovvero la
Musica degli Ainur, che ha un ruolo basilare nella Creazione cosmogonica di Tolkien, ma non è questo il luogo per dilungarsi, d'altronde gli appassionati tolkieniani sanno già di cosa si sta parlando, mentre gli altri non ne hanno la più pallida idea.
Dunque, concentrandosi sul lavoro degli
Ainur, si può parlare non di un disco concept, ma di una concept band. Con già tre lavori alle spalle,
From Ancient Times (2006),
Children of Húrin (2007) e
Lay of Leithian (2009) il gruppo è arrivato oramai alla maturazione, anche se le composizioni sono sempre state strutturate ed elaborate, senza mai lasciar nulla al caso. Questa volta, con
The Lost Tales, si è di fronte ad una rielaborazione acustica di alcuni dei pezzi più significativi della discografia, con in aggiunta tre brani inediti. Lo sfondo del lavoro sono i
Racconti Perduti di Tolkien ed il concept si riferisce
al viaggio di Eriol (personaggio di razza umana) che sbarca sull’isola elfica di Tol Eressea e viene ospitato per molto tempo dagli Elfi. Qui egli ascolterà durante i Racconti attorno al fuoco le grandi storie dei Tempi Antichi e, una volta ritornato, le diffonderà nel mondo. Qui il rock è stato relativamente accantonato per lasciare spazio ad una atmosfera più mistica e magica, in grado di trasportare l'ascoltatore nei luoghi e nelle storie contenute nelle opere di Tolkien. Già nell'opener
Eriol si percepisce quest'incantata aura che gli
Ainur hanno voluto volontariamente e sapientemente instaurare, lasciando spazio a composizioni molto melodiche e ariose. Le voci e gli strumenti si intrecciano alla perfezione, regalando diverse emozioni all'ascoltatore. Indispensabile per godere a pieno della musica sarebbe la conoscenza dei contenuti, punto forse limitante per gli
Ainur. Certamente il loro obiettivo è quello di colpire in primis gli ammiratori di Tolkien ed anche sicuramente di divulgare le opere dell'autore, magari attirando nuovi appassionati attraverso la musica. Una recensione track-by-track è in questo caso ardua e probabilmente non adatta, data la tipologia dell'album ed anche l'enorme mole di lavoro compositivo che sta dietro a
The Lost Tales. Si segnalano quindi solamente gli highlight, strettamente dal punto di vista soggettivo del recensore. Oltre alla già citata opening track è da sottolineare
Yavanna, canzone fortemente evocativa e con un certo appeal musicale.
The Fall of Gondolin, importante anche dal punto di vista dell'argomento, ovvero
La Caduta di Gondolin, uno degli eventi più significativi, almeno per il sottoscritto, dell'opera tolkieniana. Così come
Mourning - the Coming of Nienor, pezzo dal sound dolce e folkloristico, e
Glaurung's Death, più misterioso ed oscuro (visto pure il tema del testo). Altro brano cui dare rilievo è il breve
Thingol and Beren, dove l'atmosfera folk ed incantata si intreccia con la dolce voce femminile. Molto elaborato è invece
The Time Beyond, mentre più allegro e riflesso è il finale
Lorien.
Gli
Ainur hanno reso omaggio ancora una volta a Tolkien in maniera eccelsa, aggiungendosi a band di altri generi, come
Blind Guardian o
Summoning, che hanno attinto a piene mani dalle creazioni del Professore inglese plasmando dischi di indubbia qualità musicale.
The Lost Tales è dunque consigliato agli amanti delle opere tolkieniane, ma anche a qualsiasi ascoltatore che voglia concedersi un'ora di buona musica rilassante ed evocativa.
Lyric video di Eriol