La scena pagan black metal è una delle più a rischio in ambito estremo, infatti il passo tra paganesimo e cialtroneria da festa di paese, con le inevitabili influenze folk, è sempre dietro l’angolo. Per fortuna non è questo il caso di
Zgard, band ucraina che nel giro di poco tempo (2 anni) ha pubblicato quattro full lenghts e uno split, e che ha trovato anche il modo di passare da duo a semplice one man band completamente nelle mani di Yaromisl. Note biografiche a parte il qui presente
“Contemplation” ci presenta una band molto classica che ad un primo fugace ascolto potrebbe essere accostata a
Drudkh, senza però riuscirne a raggiungere la mistica intensità e la capacità di trasmettere veramente antichi valori pagani attraverso la propria musica.
Zgard, come la maggio parte delle band impegnate con queste sonorità, non disdegna di lasciarsi andare a lunghe composizioni, con il non celato intento di risultare il quanto più epici e atmosferici possibile. Purtroppo però, come succede spesso in ambito musicale, sembra che il senso della misura non sia certo una delle qualità migliori dei nostri musicisti estremi e così è stato anche per Yaromisl. Così capita che l’eccessiva lunghezza, la poca ispirazione, le melodie già ascoltate centinaia di volte, finiscono per stancare oltremodo l’ascoltatore, finendo per trasformare le ottime intenzioni di Yaromisl, in un polpettone pesantissimo, di cui non si vede mai la fine. E’ davvero un peccato dover parlare in maniera negativa di un artista così onesto che da e mette tutto se stesso in ogni singola nota, ma l’agguerritissima concorrenza mondiale in ambito estremo e non solo, non permettono cadute di tono o lavori a metà… Purtroppo quando ( e se) giungerete alla fine di questi 62 minuti abbondanti tirerete un sospiro di sollievo per avercela fatta e non avrete sicuramente voglia di ributtarvi subito in questo epico viaggio a cavallo tra sbadigli, assalti frontali e inni pagani.
“Contemplation” è un album dedicato a tutti gli amanti di tali sonorità, ma allo stesso tempo è il ritratto di una scena oltremodo affollata che vivacchia nella mediocrità e che raramente trova slanci di classe. Se proprio volete addentrarvi in tali sonorità e siete dei novizi meglio iniziare dai maestri del genere (
Drudkh ? ) per i gruppi di contorno ci sarà tempo…
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