Dopo un intervallo durato ben cinque anni, tornano i francesi
Akroma e lo fanno nuovamente con un tema a sfondo biblico, dopo il primo disco del 2006 dedicato ai sette peccati capitali (sì, proprio quelli del film "Seven") e dal comeback di tre anni più tardi incentrato sulle dieci piaghe d'Egitto.
Per questo terzo disco avrete già intuito che il tema scelto è quello dell'ultima cena di Gesù Cristo con i suoi dodici apostoli, i cui nomi appunto danno il nome ad ognuno dei dodici brani che compongono questo "
La Cène", che più che un disco è una (black) metal opera, che si avvale di ospiti più o meno celebri della scena francese che appunto interpretano gli apostoli; a completare il quadro la soprano
Laura Kimpe e l'onnipresente
Alain Germonville che con la sua voce alla
Dani Filth rappresenta l'ago della bilancia degli Akroma, che o si amano (oddio, forse ho esagerato...si apprezzano) o si odiano.
Già il loro symphonic progressive black metal non è di semplicissima assimilazione, un po' per colpa di un songwriting a volte un po' troppo arzigogolato, un po' per dei suoni a volte troppo poveri per le ambizioni dei nostri, a volte per gli intrinseci limiti del genere, se poi ci aggiungiamo la voce del buon Alain che oltre ad essere stridula è perennemente sugli stessi binari...beh alla fine apprezzare gli Akroma in maniera tout-court risulta davvero arduo.
Ci sono dei brani molto più melodici ed easy listening, (posti stranamente da metà album in poi) come "
Simon" che è stato scelto per la realizzazione del video e che vedete in calce a questa recensione, che facilitano l'ascolto, mentre altri decisamente più ostici, ma siamo portati a pensare che questa idea del progressive symphonic black metal, o come diavolo vogliate chiamarlo, non sia propriamente una genialata.
E' un peccato non premiare a dovere un disco che senza dubbio dimostra un gran lavoro alle spalle, una preparazione assai complessa e completa, dei testi sicuramente pensati a lungo (sebbene in francese, quindi per me incomprensibili) ed una struttura che ha richiesto anni di sforzi, ma "
La Cène" è un disco per pochi e pazienti ascoltatori, e di sicuro non di valore primario, ma rimane in ogni caso un prodotto interessante per tematiche e sviluppato con buona perizia.
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