I cileni
Unaussprechlichen Kulten tornano a farsi sentire sulla lunga distanza dopo un silenzio che durava dal 2008, interrotto solamente l'anno scorso con la pubblicazione dell' EP di cover
Lucifer Poseidon Cthulhu. Come avrete già capito dal nome della band e dai titoli, abbiamo a che fare con 4 musicisti che, dal 1999, diffondono il verbo di
H.P. Lovercraft attraverso album che sono maledettamente convincenti.
Nelle loro composizioni c'è qualcosa di mistico, terrificante, oserei definire disturbante il modo in cui trattano il death metal. Niente tecnica in primo piano o velocità siderali da parte loro e anche il nuovo
Baphomet Pan Shub-Niggurath è intriso di marcio e lento death che sa a tratti risvegliare la sua ferocia e pestare intensamente, sempre con un' indole particolarmente atmosferica che cerca di evocare antichi rituali e ci riesce, avvolgendo l'ascoltatore nei suoi trenta minuti di durata. Il lento scorrere sinuoso del male si avvicina furtivo, ti prende per i piedi e ti trascina in un nero pozzo infestato da serpenti e membra putride di ignari ascoltatori che si sono avventurati verso il luogo in cui si tengono questi culti inenarrabili. Le ambientazioni che riescono a creare sono realizzate solamente con i classici strumenti del death metal, mettendo al bando tastiere ed orchestrazioni e basandosi solamente sulla forza del maligno che scaturisce dal loro songwriting. Ogni loro disco è, infatti, un concept strutturato come una funzione, una messa e i loro live sono vere e proprie cerimonie. Certo, c'è parecchio dei vecchi
Immolation e diversi richiami a
Incantation e
Morbid Angel ma il loro death metal è abbastanza personale e ottimamente eseguito. La produzione, poi, è squisitamente naturale, cruda, vera che ti permette quasi di toccare i suoni, una scelta voluta ed azzeccata in pieno, come quella di fare uscire questo
Baphomet Pan Shub-Niggurath solamente in vinile, soluzione che fa anche apprezzare in modo ottimale l'artwork di
Daniel Corcuera.
Ci fosse bisogno di specificarlo, gli
Unaussprechlichen Kulten sono assolutamente consigliati ai vecchi deathsters, a chi aborra le produzioni nitide e precise, a chi scansa tecnicismi esasperati.
L'occult death metal è qui, unitevi al rituale, se osate.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?