Stefano Tessarin, Lio Mascheroni e Ruggero Zanolini, come dire: la colonna portante di quei
Vanadium che sono stai per anni i pionieri del rock duro e metalloso nel nostro bel paese (le minuscole sono volute).
Da qualche anni, il trio si è coalizzato con il dotato singer Roberto Zari e con il bassman Emanuele Panza per dare vita ai
Rustless, nuova incarnazione hard'n'heavy giunta, con il qui presente "
Guardian Angel", al suo terzo capitolo in studio.
Parlare di esperienza, in questo caso, mi pare quantomeno superfluo, visto che qui abbiamo a che fare con gente che il genere lo ha cavalcato già quarant'anni fa. Cercando dunque di esaminare "Guardian Angel" senza i timori reverenziali che cotali musicisti si meritano di avere, vi dirò che ci troviamo di fronte ad un dischetto di heavy melodic e più che onesto, seppur non clamoroso. Una produzione un filo leggera e forse troppo "tastieristica" ci presenta ben tredici tracce, molte pericolosamente simili tra di loro, tutte comunque costruite con intelligenza a cavallo tra la voce acuta di Robi ed un arrangiamento che tenta sempre di dare il giusto spazio a ogni strrumento; una virgoletta in più mi sento di spenderla per la prestazione di Lio Mascheroni dietro le pelli, concreto ma solido e roccioso, seppur mai invadente.
I brani che più hanno colpito i miei padiglioni e le mie sinapsi sono probabilmente:
- "
A new beginning", vera e propria dichiarazione di intenti di una band che cerca il suo spazio;
- "
One Day", dal bel riffing convincente e adamantino;
- "
The night before the War", con suggestioni prog e la solita pulizia nell'esecuzione;
- "
No Frontiers", dal sapore quasi PFM
Nel resto dell'album, molti brani tendono a banalizzare un pò il tutto. E' innegabile, tuttavia, che farete poca fatica a sentire il trademark Vanadium, a volte solo una suggestione in lontananza, a volte un tatuaggio indelebile sul pentagramma.
Ottimo ritorno, insomma, per i Rustless, una band che, per buffo che sembri,
merita di non venire più associata ai Vanadium, visto che potrebbe tranquillamente vivere di luce propria.
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