Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. EXPLODE
  2. FIRE GALORE
  3. ALL THE DEVIL'S TOYS
  4. GHOST REVIVER
  5. THE PERFECT CULT
  6. ASPHALT WINGS
  7. BODIES
  8. TEMPLE OF THE INSECTS
  9. TRACK, CRUSH & PREVAIL
  10. NOISE CUTS

Line up

  • Andreas "Whiplasher Bernadotte" Bergh: vocals
  • Emil "Nightmare Industries" Nödtveidt: guitars, keys
  • Oscar "Vice" Leander: drums
  • Jonas "Skinny" Kangur: bass

Voto medio utenti

Quei gothiconi svedesi dei Deathstars tornano a farsi sentire a distanza di 5 anni dal precedente episodio discografico ed erano diverse le domande che i loro supporters, alla vigilia dell'uscita, si ponevano. Avranno cambiato suono? Sapranno ancora essere convincenti e avranno qualcosa da dire? Domande amplificate dal fatto che nel frattempo due componenti come Bone W. Machine (batteria) e Cat Casino (chitarra) hanno lasciato la band.
Possiamo rassicurare i loro sostenitori, i Deathstars sono ancora in grado di comporre buona musica e incupire il cielo di nuvole plumbee con il loro cyber-goth-rock-elettronico-metallizzato. Non è che ci sia un gran mutamento rispetto al passato, emerge però un maggiore utilizzo dei synth che creano atmosfere inquietanti e già dall'opener Explode ce ne accorgiamo, con tastiere che tracciano la strada con melodie malinconiche ma potenti, catchy e tutta la band che segue in modo coeso e convincente. Si dimostrerà infatti una delle canzoni più riuscite del disco. Altri brani che spiccano per qualità sono la title track (preceduta dalla poetica Ghost Reviver) e Asphalt Wings, che va ad aprire un'ipotetica seconda parte del disco. Si, perché questo sembra un album diviso in due parti in cui le prime canzoni sono più semplici, brillanti e dritte al punto e contrastano con la seconda parte del lavoro, fatta di brani maggiormente intrisi di dark wave, pezzi più lenti, decadenti ed oscuri. La voce suadente e maledetta di Andreas Bergh è sempre in forma e come un mantello, avvolge e protegge gli ascoltatori che si inoltrano nei 10 pezzi proposti, come avventurieri in una buia foresta. I Deathstars danno così un riuscito seguito a Night Electric Night e pazienza se molti continuano a dire "lo hanno già fatto i Crematory o, ancora meglio, i Rammstein" oppure "sono più fighi i The 69 Eyes" piuttosto che "gli Him mi fanno bagnare di più", c'è poco da fare, The Perfect Cult "si gode" (come dicono a Pavma) e si ascolta con piacere. Tanto mi basta.



Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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