Vomitati con la cosiddetta "second wave of swedish black metal", i
Nidsang tornano sul mercato discografico a ben sei anni di distanza dal precedente EP
"Streams of Darkness" con il nuovissimo
"Into the Womb of Dissolving Flames" rilasciato tramite Pulverised Records.
L'evoluzione del terzetto di Sundsvall è palese: i sette brani che compongono l'album sono, infatti, più articolati che in passato, arrangiati in modo meticoloso, precisi e quasi chirurgici nel loro incedere.
La cura per i dettagli non ha però ammorbidito la proposta dei
Nidsang, anzi.
Il loro è un black metal brutale, assassino e realmente maligno.
Ideale crocevia tra la morbosità dei migliori
Funeral Mist e l'assalto dirompente dei
Marduk meno controllati, i
Nidsang ci offrono un prodotto di altissima qualità, a partire dalla ottima produzione, passando per una tecnica strumentale di rilievo, fino a giungere ad una serie di composizioni pregevolissime nella loro furia iconoclasta.
Sia che il gruppo si "adagi" su momenti rallentati e stentorei, sia che si lasci andare a velocità folli, l'atmosfera resta sempre sulfurea e dannata, non concedendo mai respiro all'ascoltatore e tenendolo costantemente in tensione, in bilico su un abisso che si apre sotto i suoi piedi.
L'essenza del vero black metal sta proprio in dischi come questo
"Into the Womb of Dissolving Flames".
Non abbiamo a che fare con inutili orpelli o falsa cattiveria: qui ogni singola nota è scritta ed eseguita con cognizione di causa, ogni assolo di chitarra, uno migliore dell'altro, lacera l'animo per la sua malignità, ogni partitura meno veloce, al posto di dare respiro, ci sprofonda in una inesorabile danza di morte, ogni urlo del singer, che sceglie tonalità alla
Mikko Aspa, sembra provenire dal nero più assoluto.
Per tutti i quaranta minuti del disco non ci sono mai cali di tensione o momenti di noia visto che il gruppo ha sempre una idea vincente, una melodia affascinante o un riff distruttivo da piazzare improvviso.
Insomma, i
Nidsang sono fieri nel portare il vessillo del metallo nero.
Quello più oscuro e mortale.
Complimenti sinceri.
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