Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:66 min.
Etichetta:Art of Propaganda

Tracklist

  1. FIRE, WALK WITH ME
  2. THE GRAVES WE'VE DUG
  3. YOU ARE THE SCARS
  4. HEROIN WALTZ
  5. TOMB OMNIA
  6. STILLBORN
  7. VOIDGAZER

Line up

  • M.S.: all instruments
  • J.J.: vocals

Voto medio utenti

Per una volta bando ai preamboli, andiamo subito al nocciolo della questione: il disco di cui discettiamo quest’oggi si sarebbe dovuto chiamare “IV: Shock” tanta è la sua contiguità identitaria con “III: Trauma”.
Invece M.S. e J.J., pur rinnovando la tradizione degli artwork di copertina raffiguranti animali a vario titolo in difficoltà, optano per un accantonamento della (peraltro appena inaugurata) numerazione progressiva degli album. Tale blando indizio di discontinuità, tuttavia, non basta affatto a depistare chiunque conosca gli Harakiri for the Sky e possegga ancora il dono dell’udito: “Arson”, infatti, ripropone in modo pressoché pedissequo tutti gli elementi che avevano contraddistinto il predecessore.

D’altro canto, come si dice oltreoceano, “se non è rotto non aggiustarlo”, ed i nostri amici austriaci si guardano bene dal farlo, memori dell’ottimo responso di critica e, tutto sommato, anche di pubblico.
Così, ecco pronta una nuova colata di torrenziale post black metal ad alto tasso emozionale.

Bastano poche note della magnifica opening trackFire, Walk with Me” -citazione di lynchiana memoria, tra le più utilizzate nella storia del metal- per rendersi conto del pathos che gli Harakiri for the Sky sono in grado di ingenerare.
I suoni si rivelano una volta ancora pulitissimi, la perizia esecutiva si conferma di prim’ordine, così come il songwriting riesce a coniugare magicamente partiture estreme con un impianto melodico di grande pregio. Soprattutto, in “Arson” emerge in modo evidente la qualità a mio avviso più fulgida del duo, ossia il saper musicare sentimenti “difficili” come malinconia, depressione, sconforto e lutto senza risultare in alcun modo lamentosi o stucchevoli.

Certo: come già in passato, i pur mirabili traguardi di cui sopra vengono raggiunti con discreta flemma. In effetti il dono della sintesi non sembra contraddistinguere il combo austriaco, che una canzone di meno di 9-10 minuti fatica davvero a scriverla.
Se devo essere onesto, per un fanatico della Vergine di Ferro come il sottoscritto ciò non costituisce affatto ostacolo insormontabile, senza contare che la maestria compositiva e l’avveduta compilazione della tracklist concorrono a mantenere sempre alto il livello di coinvolgimento.
Personalmente ho trovato l’ascolto di “Arson” oltremodo gratificante: il livello qualitativo non denuncia cali lungo tutti i 66 minuti di durata del platter, e non mancano picchi di eccellenza assoluta (balzano subito in testa, a tal proposito, l’incipit strappacuore di “You are the scars” e la disperata enfasi di “Heroin Waltz”).

Tirando le somme: sebbene in esso non si scorga traccia di quel modicum d’imprevedibilità che avevo invocato recensendo “III: Trauma”, il nuovo disco degli Harakiri for the Sky si rivela opera d’immenso valore, a mio parere meritevole di un 8 tondo tondo in pagella.
A rinnovare il sound penseremo poi; per oggi siamo ben lieti di stringere tra le mani la nuova colonna sonora dei nostri momenti bui, spesi ad osservare un cielo grigio e gravido di pioggia mentre ci struggiamo per i cari defunti o gli amori finiti male.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 feb 2018 alle 09:16

Personalmente lo ritengo il meno interessante dei 4 album, ma allo stesso tempo "Arson" é l'album della conferma, non c'é la stessa evoluzione e affinamento del sound dei precedenti album, ma il duo austriaco é andato sul sicuro, sfornando comunque un album più che discreto... 8 no ma un bel 7 pieno pieno si ...

Inserito il 20 feb 2018 alle 16:41

Per quanto formalmente bravi (Trauma e sopratutto Aokigahara sono due ottimi dischi, c'è poco da contestare) li ho sempre trovati terribilmente artificiosi e nel complesso asettici, nonostante la ruffianeria di certi riff che ti si stampano in testa a tradimento. Proverò a dare un ascolto a questo nuovo lavoro... l'etichetta di "black metal" comunque è fuorviante.

Inserito il 16 feb 2018 alle 23:55

Dopo una rece del genere di Cafo corro a mettere in lista d'ascolto

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