L'estremizzazione della proposta dei black metallers italiani
Stigmhate giunge con il nuovo
"Zodacare Od Zodameranu" al suo pieno compimento.
Se nei lavori precedenti, infatti, i nostri avevano mantenuto una sottile vena melodico/epica che caratterizzava i brani, nel nuovo album, il cui titolo "misterioso" riprende la parte di una formula magica contenuta nelle chiavi enochiane sataniche, abbiamo a che fare con una materia assolutamente violenta e distruttiva nella sua formula chirurgica.
Il black metal di scuola
Dark Funeral resta la principale fonte di ispirazione per gli
Stigmhate che si lanciano, per tanto, in composizioni veloci, spietate, dal riffing gelido e dalla sezione ritmica che, a parte brevi momenti più ragionati, pesta costantemente su tempi impazziti.
A completare il quadro, un quadro badate bene molto oscuro ed ossessivo, ci pensano velenosi assolo di chitarra, ora di scuola
Slayer ora più vicini al death americano, ed una interpretazione vocale che omaggia, sempre e comunque, il signore degli abissi.
"Zodacare Od Zodameranu" è, dunque, un album monolitico, un unico blocco di metallo nero che concede poche variazioni e poche idee nuove.
Gli
Stigmhate si limitano a percorrere, in modo molto convincente, sentieri già battuti dai maestri svedesi dell'estremo e non sono interessati ad uscire dal solco nel quale trovano, evidentemente, la loro ragione d'essere.
Se tutto ciò per voi non è un problema e se cercate un dischetto ottimamente suonato, ben prodotto e fottutamente distruttivo, date un ascolto a questo album.
In tutti gli altri casi probabilmente non starete nemmeno leggendo queste parole.
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