Dalla Francia arriva il debutto dei
Frontal, quartetto formatosi nel 2005 ma che solamente ora è riuscito a trovare un deal con la piccola
Klonosphere per fare uscire questo
Death Eaters.
I Nostri si inseriscono in un filone guidato dai conterranei
Gojira e
Trepalium, andando così a proporre un death metal molto moderno, pesantemente venato di groove, thrash e dall'elevato tasso tecnico. È però innegabile che anche i
Meshuggah siano un faro molto importante per la direzione stilistica dei
Frontal, gli 11 pezzi qui contenuti sono infatti basati su breakdown continui, dissonanze, assoli veloci e tutto quello che i ggiovani chiamano Djent. Ad appesantire ulteriormente la loro proposta ci sono frequenti cambi di tempo e stacchi repentini, variazioni di umore che rendono ancora meno immediato l'ascolto. Sprazzi di
Fear Factory (
Inferno), imprevedibilità di matrice
Strapping Young Lad e dosi cospicue di death core, non sempre riuscite come per la
title track, completano la lista degli ingredienti che, come avrete capito, sono parecchi. La loro tecnica è eccellente ma non basta per farsi notare, soprattutto se c'è una sovrabbondanza di imput che ingolfano le canzoni e, a volte, fanno perdere di vista l'obiettivo finale.
Troppa a carne al fuoco e poca personalità affossano
Death Eaters che, comunque, ha spunti sicuramente apprezzabili per gli amanti di questo sotto-genere.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?