Titolo: Sineddochi e Sottrazioni.
Sottotitolo: "For fans of Adrenaline Mob, Circus Maximus, Pain of Salvation..."
Così recitano le note di accompagnamento di questo debut album degli
Overwind, band russa di belle speranze. Per cui, questa recensione verrà svolta per sottrazione. Vi dirò tutto quelli che gli Overwind NON sono.
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Adrenaline Mob: se vogliamo usarli come sineddoche del concetto di 'musica dura e aggressiva' allora ok, ma gli Overwind non hanno minimamente la stessa attitudine, prediligendo quasi sempre approcci più progressive, pur pestando spesso e volentieri sulla pura forza ("
Broken Spell", ad es.);
- Circus Maximus: sineddoche n° 2. Volevi intendermi "prog metal raffinato e melodico"? E insomma, la voce di Alexander è molto asciutta e poco estesa, niente a che vedere con Michael Eriksen (vedere i tentativi poco convincenti di cantato sul registro acuto in brani come "
Myself" o "
Justice for Sale");
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Pain of Salvation: ma dove? Qua non colgo neanche la sineddoche! Gli Overwind sono quanto di più distante possiate immaginare dal sound di Gildenlow e soci, a meno che non ci si voglia riferire a quelle suggestioni quasi math dei primi due albums, allora, forse, ma proprio forse... Ma anche no, eh.
Insomma. Dentro a questo
Illustrator non c'è niente di quel che la confezione lasciava presagire. Ci troverete invece una band giovane ma piena di buoni propositi, che suona un prog moderno e molto incattivito, a me sinceramente mi hanno richiamato alla mente più gli Avenged Sevenfold che quei tre nomi. E la cosa, detta da me, non è affatto un complimento, anzi.
Un gran mostrare di muscoli e tecnica, per una band che di sicuro ne ha, ma "Illustrator" manca di quella freschezza compositiva, quella personalità che riesce a sollevarlo dal mare magnum delle uscite discografiche attuali. E la splendida copertina non aiuta di certo, eh. Bravini, ma poco di più.
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