Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:59 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. I AM THE STORM
  2. SEVEN MINUTES FROM SUNSET
  3. REMEMBER THE DAWN
  4. THE EMOTIONAL DEPICTION OF LIGHT
  5. RESILIENCE
  6. ACTION AT A DISTANCE
  7. TURN IT ON AGAIN (GENESIS COVER)
  8. ALL THIS TIME (AND NOT ENOUGH)
  9. THE EMOTIONAL DEPICTION OF LIGHT (REMIX)
  10. RED RAIN (PETER GABRIEL COVER)

Line up

  • Nick Van Dyk: guitars
  • Chris Quirarte: drums
  • Sean Andrews: bass
  • Tom S. Englund: vocals
  • Vikram Shankar: keyboards

Voto medio utenti

Tornano i Redemption di Nick Van Dyk e danno vita al solito gran bel lavoro, intenso, curato nei dettagli, dall’alto tasso tecnico e dal forte impatto emotivo; insomma, il classico disco a cui la compagine americana ci ha abituato da 20 anni a questa parte.

I Am The Storm, questo il titolo dell’ultima fatica discografica della band, realizzato per la AFM Records, è l’ottavo full-length in studio per la formazione statunitense e vede la presenza dietro il microfono, una volta ancora, del buon Tom Englund (Evergrey), al posto dello storico singer dei Fates Warning, Ray Alder.
Tuttavia, a spiccare maggiormente, nella nuova line-up dei Nostri, é la presenza del giovane talento Vikram Shankar alle tastiere, il quale si mette da subito in evidenza, oltre che per le sue notevoli doti tecniche, per delle apprezzabilissime scelte stilistiche, in linea con il sound tradizionale dei Redemption; a completare la formazione ci sono poi i “soliti” Sean Andrews (basso) e Chris Quirarte (batteria) oltre ovviamente, al già citato chitarrista, nonché fondatore della band, Nick Van Dyk.

Questo nuovo capitolo discografico, ci regala la consueta miscela esplosiva di furioso prog-power in “salsa Redemption” con il suo tipico retrogusto agrodolce, frutto di atmosfere estremamente malinconiche che aleggiano all’interno dei brani e che avvolgono l’intero ambiente circostante con il loro opaco alone di grigia mestizia.
I Am The Storm é caratterizzato da tracce incisive e particolarmente riuscite, come la title-track, o le articolate Action At A Distance e All This Time (Not Enough), che lasciano il segno per pathos sprigionato e virtuosismi ma, veramente molto belle sono anche Seven Minutes From Sunset e Remember The Dawn brano, quest’ultimo, dalle fortissime influenze Symphony X, in cui fa la sua comparsa (non solo dietro il mixer, ma anche alla chitarra, come vero e proprio special guest) il “nostro”, sempre bravissimo, Simone Mularoni (che, a dire il vero, apparirà anche nella già citata All This Time), con un assolo-killer, tipico dei suoi, mentre, leggermente sottotono invece, appare la ballata The Emotional Depiction Of Light, eccessivamente morbida in determinati frangenti e non convincono del tutto neppure le cover di Genesis (Turn It On Again) e Peter Gabriel (Red Rain).

Ad ogni modo, l’intero album ruota intorno alle enormi capacità espressive di Tom Englund dotato, come sempre, di un altissimo grado di drammaticità in fase interpretativa e, ovviamente, alle notevoli abilità tecniche del duo Van Dyk – Shankar che si rendono autori di un grandissimo lavoro all’interno di tutte le composizioni, attraverso le quali si snoda il disco.
Mentre Nick Van Dyk si conferma (non che ce ne fosse bisogno!) un chitarrista ispirato a livello compositivo, virtuoso, ma anche amante di sonorità particolarmente robuste e claustrofobiche, Vikram Shankar, con le sue tastiere, duetta con la chitarra, generando dei “botta e risposta” degni delle migliori coppie che questo genere ha saputo regalarci in passato, ma soprattutto, é in grado di creare delle aperture melodiche inaspettate ed estremamente azzeccate, volte a spezzare la linearità delle composizioni.

I Redemption, indipendentemente dai vari cambi di line-up, costituiscono oggi una solida certezza in ambito prog-power; con la loro musica greve, ma dalla spiccata vena melodica, non si scherza, tutto diventa dannatamente serio, malinconico e maledettamente amaro.
L’inconfondibile sound della band, ormai del tutto personale, sprigiona la consueta carica di crescente disperazione, il cielo si tinge di grigio, l’aria si riempie di tangibile angoscia, il cuore inizia a pulsare sempre più forte ma, all’improvviso, proprio quando il respiro inizia a mancare e tutto sembra irrimediabilmente perduto, si scorge, tra le nuvole, un insperato bagliore di luce, un timido raggio di sole, una tenue speranza...basterà?
Forse no ma, ad ogni modo, i Redemption dimostrano nuovamente, tramite la loro musica, di saper trasmettere ancora emozioni intense e soprattutto genuine.








Recensione a cura di Ettore Familiari

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.