Per gli Anvil Of Doom vale esattamente il discorso contrario per quanto detto a proposito dei labelmates Visceral Damage. Se questi ultimi hanno tradito le attese generate dal precedente demo, gli Anvil Of Doom mi hanno in parte fatto ricredere rispetto al demo, nella cui recensione, in conclusione, avevo espresso l’augurio che questo full-lenght di debutto non vedesse la luce.
Sia chiaro che non parliamo di chissà quale opera di rilievo, ma questo “Deathillusion” mostra dei decisi passi avanti e, anzi, le note negative sono proprio rappresentate da quei pezzi già presenti sul demo e che la band ha voluto inserire di nuovo in questo disco. Parlo di “Millennium”, “…Waiting” e “H3”, pezzi decisamente scolastici e acerbi che si ispirano a quanto di buono viene dal nord Europa ma che al tempo stesso non sanno mostrare nemmeno un pizzico di personalità.
Viceversa pezzi nuovi come “Mr. Suic’hyde”, “Everlasting Pain” e “Dreams Voyager”, anche grazie ad un uso più sapiente delle tastiere, e ad un songwriting più maturo e strutturato, rappresentano un buon esempio di metal aggressivo e melodico allo stesso tempo, vario ma non confusionario, con un ottimo uso della melodia e delle vocals convincenti, le quali spaziano dal growl allo scremin’, per la verità ridicolo, in stile Dani Filth.
A metà disco è poi piazzata una breve strumentale, “Purifying Rain”, la quale ha melodie tipicamente floydiane e che, di conseguenza, rappresenta un momento al tempo stesso piacevole e spiazzante.
Questo disco ci mostra una band, spagnola nel caso mi fossi dimenticato di dirvelo, che ha tutte le carte in regola per essere quantomeno al livello delle più blasonate band nordiche, le quali spesso, senza voler scomodare quelle che vanno per la maggiore, C.O.B., Arch Enemy e In Flames, non raggiungono il livello di alcune delle composizioni di questo “Deathillusion”.
Restano i difetti citati, senza i quali questo disco avrebbe meritato molto di più.
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