Nuova avventura per il vocalist Michael Vescera (ex Loudness e Malmsteen), voce mente dei Safe Haven in cui militano il bassista Chris McCarvil (Jeff Scott Soto), il drummer Phil Suarez (Soundscape), il chitarrista Eric Riordan (MPV) e il tastierista Mike Mongillo. Abbandonate le sonorità Hard Rock a cui ci aveva abituati, specie in “The Seventh Sign” con Malmsteen, Vescera decide di stupire i suoi fans con questo nuovo progetto AOR. Quello che in realtà stupisce di questo platter è l’assoluta mancanza di aspetti positivi: Vescera non ha mai cantato così male in tutta la sua carriera, i brani sono identici tra loro, senza sorprese, senza momenti che spicchino sul resto. Le melodie sono scontate e già sentite e il sound datato, la urlante voce di Vescera copre un mediocre lavoro dei musicisti che lo accompagnano e ogni composizione è a metà strada tra un hard rock scadente e un AOR appena accennato. Gli unici due momenti passabili sono il basso di McCarvil in “Need A Change” (ma ci si deve impegnare per sentirlo sotto lo sbraitare del vocalist) e la chitarra della strumentale “I Forget The Words” che risalta in questo catastrofico disco ma sarebbe passato inosservato in qualunque altro.
Sto cercando qualcosa di buono in questo lp ma, davvero, non riesco a trovarlo. Spero sinceramente che Vescera torni a interpretare brani che gli si addicano maggiormente e che smetta di scrivere brani come questi. E spero di non doverlo mai più sentire strangolarsi in questo modo.
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