Tornano i Sudden Death dopo l’ottimo debutto “Devoured Inside” del 2002, il quale, forse a causa della diversa line-up, mi aveva colpito di più, per la sua freschezza e il suo impatto, di questo “Injection Of Hate”. Un po’ vi ho già svelato parte del mio pensiero su questo disco, ma sia ben chiaro che comunque esso è un disco ben suonato e ben prodotto, brutale quanto basta, ma che forse risente della volontà della band di mediare, in qualche modo, l’impatto del debutto con la maturità acquisita nel corso del tempo che sicuramente ha portato alla una ricerca di un songwriting più complesso e strutturato.
La band si fregia di due vocalist, uno che si esprime in brutale growling e l’altro che lancia degli screams grind niente male, i quali sottolineano i passaggi che più si addicono al tipo di vocals, quindi cadenzati e groovy quelli del growler e più veloci quelli dello screamer.
L’intensità è a livelli di guardia e sovente mi ha riportato alla mente, fatte le debite proporzioni, gli Origin.
Canzoni come “Captured” e “Jesus666”, quest’ultima già presente sul debutto e per l’occasione in una nuova veste, ci mostrano che anche in Italia esistono band con un potenziale distruttivo notevole.
Pur preferendo il debutto, e di ciò non saprei darvi una spiegazione coerente e concisa, non posso tacere la validità di questo “Injection Of Hate”, il quale è un sicuro passo in avanti per la band verso la ricerca di un sound ancora più brutale e possibilmente personale.
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