The A.K.A.s, band proveniente dalla Florida, giunge tramite l’inglese Sorepoint Records al debut album sulla lunga distanza dopo il precedente EP autoprodotto ‘The A.K.A.s Are Eveywhere’ con un bizzarro connubio tra Rock’N Roll, Beat e Garage. Vi dico subito che questo dischetto presenta diverse luci e diverse ombre. Partendo dal lato positivo, non si può fare a meno di notare la verve ed i buoni spunti che ‘White Doves & Smoking Guns’ presenta nei brani più andanti (vedi ‘Romance Is Dead’ o ‘Spectacle City’), un atteggiamento irriverente (vagamente punkeggiante) ed una buona costruzione delle diverse songs, almeno strutturalmente parlando (ottima la scelta di brani corti e della durata totale dell’album di poco più di mezz’ora), una buona dose di carica energetica ed una buona produzione. Le ombre sono gettate dalla poca dinamicità del lavoro (inteso come globalità dello stesso, non delle singole tracce), da quel suono simil organo (forse sarebbe meglio dire fischio) proveniente dalle tastiere in pieno Beat/Garage style (il latte alle ginocchia è assicurato) che accompagna praticamente ogni composizione, dalla troppa voglia di spaccare tutto e tutti subito, “stoppiando” anche quello che, con più calma, avrebbe potuto essere calibrato meglio, con migliore piglio e convinzione (su tutti vedi ‘Every Great Western’ o l’agghiacciante ‘Gotta Get Outta Here’). La bio in allegato al dischetto parla di MC5, di Guns’N Roses, di New York Dolls, di Refused, di Mars Volta e di Manic Street Preachers… inevitabile quindi aspettarsi di più, molto di più di quello che le mie orecchiazze stanno ora ascoltando. Prodotto sicuramente valido per il Regno Unito, casa dei Beatles e via dicendo, ma difficilmente spendibile altrove, almeno in linea teorica, visto l’esplodere della nuova ondata Rock’N Roll degli ultimi anni.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?