Dove c'è Gorgasm, c'è casa.Parafrasando il famoso motto Barilla, è un piacere avvicinarsi al nuovo lavoro degli americani
Gorgasm con la sicurezza che non ti deluderanno: se vai cercando del brutal death di qualità, da loro lo trovi, sempre.
Dopo tre anni dal buon
Orgy of Murder, i quattro sbudellatori dell'Indiana tornano in grande spolvero e, rimanendo sempre coerenti, tirano fuori una mattanza sonora di quasi 40 minuti di durata (notevole, sia per loro che per il genere proposto) dove non c'è spazio per annoiarsi. A differenza dell'operato di molte formazioni che si dedicano a questo sotto-genere, la band di
Damian "Tom" Leski (che nel frattempo è stato impegnato anche col ritorno sulle scene dei
Broken Hope) ha un suono vero, abbastanza riconoscibile e vario. Si capisce facilmente perché siano tra i migliori del genere. Difficile, infatti, trovarsi di fronte ad una serie di canzoni che procedono sparate dall'inizio alla fine o mono-direzionali, i
Gorgasm buttano nei loro violenti pezzi quei rallentamenti improvvisi, quelle variazioni vocali che ti catturano e alla fine non puoi non volergli bene, perché riescono a farti apprezzare l'essenza del genere. Un ibrido di
Cryptopsy, Suffocation, Devourment e
Deeds of Flesh con sporadiche spruzzate di
Deicide (
Sadistic Bliss) che, uniti all'attitudine splatter ed a titoli esilaranti, crea dipendenza. Il nuovo
Destined to Violate è davvero notevole nel riuscire a condensare incredibile groove, "melodie" in tremolo picking, dirompenti cascate di note bilanciate da improvvise decelerazioni, mantenendo sempre alto l'interesse nell'ascoltatore. Una curiosità: due pezzi del disco (
Destinated to Violate e
Visceral Discharge) erano già presenti su un demo del 2006, quindi come qualità e stile siamo tranquillamente dalle parti di
Masticate To Dominate. Abbiamo come sempre canzoni-scheggia che tagliano e amputano arti ma troviamo anche brani più lunghi, come i 4,21 minuti della
title track che sa essere soffocante ma che è anche in grado di mescolare elementi thrash. A chi pensa che siano un semplice "sparatutto" consiglio l'ascolto di
Carnivwhore oppure
Preserved to Pleasure canzoni che uniscono tecnica (ben presente ma non esasperata) a melodia, dinamica, e notevoli assoli, oppure se volete un esempio di varietà ed empatia basso-batteria provate
Corpsified, una delle migliori.
La produzione, infine, è grezza, nitida, non troppo fredda e perfetta per il genere proposto, senza l'eccessiva pulizia che toglie "atmosfera" a molti dischi del genere.
Se li avete sempre apprezzati andate sul sicuro, se sfortunatamente non vi siete mai imbattuti prima in questi macellai, potete tranquillamente partire da qui e calarvi nel loro putrido universo, iniziati dalla bella copertina di Jon Zig.
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