Cosa vi suggerisce un gruppo che sceglie come monicker "Rabbia Nucleare" e che intitola il suo secondo lavoro "Nera tempesta di violenza"?
Risposta molto semplice:
distruzione.Quello che i canadesi, del Quebec, offrono è proprio questo: semplice, immane distruzione.
Il loro è un Black metal dal suono moderno, direi con un occhio al futuro, con mirati inserti Thrash e dall'attitudine quasi parossistica.
Gli otto brani di questo lavoro, tutti piuttosto lunghi considerando il tipo di proposta, concedono poca tregua, sebbene il gruppo si impegni a non risultare monotono inserendo opportune variazioni al canovaccio, e mettono in scena un metal estremo costruito sulle vocals demoniache di
Lord Worm e su un lavoro ritmico, ad opera di un sempre perfetto
Fredrik Widigs (Marduk), annichilente nella sua furia iconoclasta.
"Black Storm of Violence" è, lo avrete capito, un disco davvero estremo, un disco che si concentra sulla guerra, sulla morte e su quanto di più deleterio ci possa essere nella società umana, un disco, quindi, duro da digerire e da ascoltare fino in fondo.
I
Rage Nucléaire non amano i compromessi e non sono, fortunatamente, attratti da nessuna forma di facile melodia o di ammorbidimento.
La loro è musica estrema per palati estremi.
Niente di più e niente di meno.
Se l'apocalisse dovesse avere una colonna sonora, qualche brano di questo album ne farebbe parte.
S P A V E N T O S I
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