Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:37 min.
Etichetta:Hells Headbangers Records

Tracklist

  1. NAKED CAME THE STRANGLER
  2. STAB THE HEAD
  3. RICKY'S DEAD
  4. SEX WITH DEAD BODIES
  5. LEATHER LADY LOVER
  6. SERIAL KILLER
  7. SKITZOID
  8. DIVINATING DEATH
  9. SPLATTER MASTER
  10. TOUCH ME I'LL SCREAM
  11. NAKED CAME THE STRANGLER

Line up

  • Demonbitch: bass, vocals
  • Zyklon-T: guitars
  • Python: drums

Voto medio utenti

Ragazzi siete affamati di sonorità dure, sporche, ignoranti e con tanto luridume?
Io si, e credo di non esserne il solo; perché troppe volte ho sentito in radio, in televisione sedicenti nuovi salvatori della musica dura.
Salvo essere tutti cloni con lo stesso taglio, lo stesso tatuaggetto finto ribelle, i vestitini finto trasandati ma di lusso radical chic, comprati con la carta di credito di papino e mammina e tanta finta musica corretta al computer.
Ora finalmente arrivano questi sporchi, marci e sozzi figli nati da un parto pericoloso tra i Motorhead, i Venom e il thrash metal, il tutto con tonnellate di watt politicamente scorrettissimi; sarebbero potuti piacere ai grandi maestri dell’hardcore ed horror Lucio Fulci e Joe D’Amato.
Partiamo dall’intro e dal suo titolo “Naked With The Strangler”, un brano elettronico strumentale quasi carpenteriano.
Poi si parte con “Stab the head”, brano thrash/black; produzione sporca e minimale, riffing vecchia scuola e uno screaming che urla messo dietro gli strumenti.
Solo lancinante, dove la melodia è solo un pallido ricordo e il sangue scorre copioso.
Ricky’s dead” sembra lenta e mortifera, ma piano piano aumenta di grado e velocità.
Up tempo sozzo, sporcizia e puzza di punk lontano un miglio assieme al black metal ottantiano; vocione in growl durante il chorus gorgogliante e solo perfetto dove l’ironia sguaiata del trio duetta con testi horror di buona marca.
E che dire della titletrack figlia delle scorribande lemmiane, basta sentire il tiro e il riff.
Questo brano è rozzo, semplice ma efficace con un chorus selvaggio e che ti entra in testa.
Ditemi voi a quale femmina assatanata è dedicata “Leather lady love”, un brano che puzza di whisky e sesso lontano un miglio.
Brano che sembra fare il verso ai Kiss con un riff rock and roll ma imbastardito, sentite la voce pulita perfettamente in tono con la canzone.
Divinating death”, è un up tempo thrash/black ma con un piglio devastante che accellera all’improvviso.
La batteria è a tratti inascoltabile, ma questo è il bello, perché la devozione verso un black metal di stampo ottantiano è totale.
Splatter master” è uno speed metal corrotto dal metal estremo; partenza a razzo, basso e batteria davanti con chitarre dai riff serrati e urla belluine.
A chiudere il cerchio la conclusiva strumentale che si collega all’intro “Naked came the strangler”.
Disco non per tutti, soprattutto inadatto a chi ha i padiglioni gentili o educati a sonorità soffici; qui ci sono solo tre cose: sesso, sangue e rock and roll imbastardito col metal più trucido, li adoro!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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