Se per rispondere alla domanda "
C'è vita intelligente sulla Terra?" fosse obbligatorio ascoltare questo nuovo cd dei
Lunocode, la risposta che ne scaturirebbe sarebbe "Senza dubbio". Solo forme di vita intelligenti potrebbero infatti partorire un disco di una certa qualità qual'è il nuovo lavoro degli umbri.
Un disco che nasce da un'idea e che è formato da idee, come possiamo vedere dai titoli dei 9 brani che compongono "C'è Vita Intelligente sulla Terra?". L'idea in questione è un concerto/spettacolo teatrale tenutosi ad Anghiari in provincia di Arezzo un freddissimo 30 Novembre 2012, una storia lunga 22 episodi tra canzoni e letture, grazie al contributo vocale di Francesco Anello e a quello dei Lunocode appunto, che con la loro musica accompagnano un viaggio di scoperta e riscoperta del genere umano, dei suoi pregi e dei suoi difetti, delle sue paure e delle sue emozioni.
Da questo spettacolo nasce un disco e dal disco nasce uno spettacolo: le due entità sono simili e interconnesse in maniera inscindibile, pur con le relative differenze. I brani su disco vengono proposto infatti in un ordine diverso rispetto allo spettacolo teatrale, ordine che si presta appositamente ad un tipo di narrazione differente.
I 9 brani sono comunque di una qualità talmente alta che presto l'ordine passa in secondo piano, lasciando spazio a canzoni che ti entrano in testa e ci girano per parecchio tempo prima di abbandonarla a pensieri e ragionamenti quasi eterei. Un prog rock di classe assoluta, che nulla ha da invidiare a produzioni estere e nomi ben più blasonati, dove gli strumenti non si limitano al proprio dovere meramente tecnico ma si fondono per raccontare la già citata storia.
Paride, Giordano, Francesco, Perseo, Dora, ancora
Francesco..musicisti prima, personaggi di un'opera più vasta poi. Mi preme in particolare sottolineare l'utilizzo sopraffino del pianoforte e della chitarra flamenca, che con il loro intersecarsi riescono a creare atmosfere uniche e trasognanti.
E in questo quadro tecnico s'inserisce alla perfezione la voce di
Daphne, così diversa dal resto del panorama musicale prog ma così incredibilmente propedeutico al sound proposto dai Lunocode. Ammetto che inizialmente, cosa che mi era successa anche sul precedente "Celestial Armonies", ho fatto fatica a digerire il suo timbro, ma col tempo mi sono reso conto che è perfettamente adatto a un prog rock così maturo e adulto, a tratti etereo ma dannatamente reale e pratico, un'analisi chiara e terribilmente critica dell'essere umano.
Si, c'è vita intelligente sulla Terra. L'ho ammesso all'inizio, lo confermo al termine di questa recensione.
"C'è Vita Intelligente sulla Terra" è stato per svariate ore colonna sonora del mio viaggio in Irlanda e penso sia stato il disco più adatto ad accompagnare paesaggi e visioni di una terra meravigliosa. Ora, non dico che dobbiate andare in Irlanda per apprezzare il nuovo lavoro dei
Lunocode, ma se volete un'esperienza completa potrebbe essere davvero l'occasione adatta.
Quoth the Raven, Nevermore..
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