Ti odio, Kiske.
Ti odio perché ti ho amato alla follia, e quando hai cominciato a dichiarare cose come "
non voglio che la gente mi associ al metal, non ho più intenzione di cantare metal", sono morto dentro. Poi hai cominciato a ritrattare, più con i fatti che con le parole, cominciando a fare comparsate,
guest qua e là, poi arriviamo al 2014 e, maledetto, mi sforni con gli
Unisonic un album che, almeno per metà, è il sogno di ogni ragazzino quarantenne come me. Ossia, in due parole, quel sound tipicamente
Keeper che solo sua maestà Kai, tu e pochi altri possiedono nel DNA.
"Colpa", per buona parte, anche di
Dennis Ward, che sarà anche un bravo bassista, ma è un arrangiatore e produttore come non ne nascono più, il nuovo capitolo degli Unisonic, intitolato "
Light of Dawn" è una meravigliosa occasione sprecata, ed un perfetto schiaffone in faccia per tutti i nostalgici come me. Sì, perchè riportare in vita i morti, ahinoi, non è possibile, ma di certo si può ottenere un buon compromesso tra le esigenze del mercato, le richieste asfissianti dei fans, e la propria quota artistica. A mio avviso, il risultato è di tutto rispetto, perché in "Light of Dawn" le
CANZONI sono piacevoli, ascoltabili, cantabili, cariche e divertenti, al netto della loro somiglianza o meno con la Bibbia. Per prendere in prestito un concetto elaborato magistralmente da Elio e le Storie Tese, qui il cosiddetto "
indice di fischiettabilità" è altissimo, e le canzoni hanno tutto quel che ti serve per farti sentire soddisfatto di come hai speso la venti euro: "
Your Time Has Come" sembra uscita da
quel disco lì, "
Exceptional" è un mid tempo ruffiano ma piacevole, "
For the Kingdom" ha un ritornello e dei solos de-li-zio-si, e potremmo continuare a trovare cose piacevoli qua e là per tutti i brani, ma odio mettere su carta (per quanto virtuale sia) le emozioni che mi sta dando ascoltarlo; e il motivo principale, smettiamola di girarci intorno, è sempre e solo LUI, maledetto. Michelino Kiske canta con una grinta, una convinzione, una estensione e una pulizia che levati, pisciando elegantemente in faccia all'intera scena power moderna, e qui se si avesse un pò di sale in zucca lo si dovrebbe riconoscere: nel 2014 non c'è ancora chi è in grado di raccogliere l'eredità ingombrante di questi mostri sacri, di gente così ne nasce una in un secolo, che sembra esser stata creata per fare quello che fa. Invidia.
Tirando le somme e cercando di ritornare il più obiettivi possibile, "
Light of Dawn" è un disco molto bello, non strepitoso, ma di sicuro piacevole dall'inizio alla fine. Equilibrato tra le sue strizzatine d'occhio al passato, un solido presente ed un futuro che, se non fanno qualche cavolata, potrebbe essere molto roseo. Se io fossi gli Edguy, ed avessi gli Unisonic ad aprire per me ogni sera, due gocce di Xanax me le prenderei, prima di salire su quel palco.