Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:20 min.
Etichetta:Fonografika

Tracklist

  1. SOMETHING REAL
  2. ASHAMED
  3. NIC WIECEJ
  4. THE AIR IS MINE
  5. EVERLASTING
  6. 80 SEKUND

Line up

  • Grzegorz Sobieraj: guitar
  • Jacek Raciborski: bass
  • Mariusz Pyka: vocals
  • Lukasz Zajac: drums

Voto medio utenti

La Polonia è uno Stato che pur avendo una fiorentissima e variegata scena musicale, siamo abituati a vedere accostato soprattutto alle sonorità estreme, grazie a band storiche come gli Acid Drinkers, nell’ambito thrash/crossover o i Vader, paladini del death metal indigeno, ricordando comunque alcune buone individualità emerse in tempi più recenti anche in campo black, nel quale spiccano, tra gli altri, gli originali Lux Occulta.
Non bisogna, però, dimenticare che, nonostante difficilmente abbiano varcato i confini nazionali con riscontri commerciali degni di nota, sono polacchi, per esempio, anche gli ottimi Moonlight (gothic metal con strepitosa voce femminile), i Mold (alternative metal di pregevole fattura) o ancora Kasia Kowalska (interessante pop rock), dimostrando che da queste parti ci sono importanti personalità anche in altri settori musicali.
In questo contesto s’inseriscono i nostri Patagonia, nome nuovo del panorama musicale locale, una band che nonostante esista, con questa denominazione, solo da due anni, dimostra un sorprendente affiatamento strumentale e maturità nel songwriting, merito probabilmente delle esperienze precedenti dei componenti del gruppo, perfezionate nell’ambito di svariati generi.
Dopo un demo pubblicato nel 2003, questo 6-tracks Ep, molto curato dal punto di vista dei suoni (ottima anche la registrazione e il mixing), è il primo disco vero e proprio (seppur autoprodotto), sul quale si basano le speranze di lancio in grande stile dei quattro di Katowice.
I Patagonia suonano un rock alternativo, dall’approccio mainstream, con qualche sfumatura new-wave e alcuni richiami vagamente post-grunge e dimostrano immediatamente una gran qualità nel fronteggiare questo ormai pressoché saturato campo, in cui è veramente difficile non apparire banali, evidenziando con disinvoltura e senza palese “contraffazione” o senso di "artificiosità", un rilevante appeal.
Se “Something real” e “The air is mine” possono ricordare un po’ Cure e Placebo (menzionati insieme agli U2 come influenza del gruppo), senza che queste assonanze possano avere, in ogni caso, effetti troppo deleteri sulla riuscita dei brani, è altrove che i nostri danno il meglio di loro stessi, come accade nella splendida malinconia che avvolge “Ashamed” con i suoi tocchi d’elettronica delicati, l’espressiva voce di Mariusz Pyka e la bella linea armonica.
Simile atmosfera si respira anche in “Nic wiecej” (dove affiora nuovamente un po' l'influsso del gruppo di Robert Smith), cantata in lingua madre e contrassegnata da qualche impennata più energica, ma è con “Everlasting” che si raggiunge l’apice del dischetto, con le sue trame iniziali quasi trip-hop e una melodia che, se adeguatamente supportata sul fronte promozionale, potrebbe davvero “fare il botto” e contraddistinta da una ritmica estrosa, associata ad un basso rotondo e ad un ottimo lavoro chitarristico da parte di Grzegorz Sobieraj, dal gusto esecutivo molto considerevole, senza manie di protagonismo.
C’è ancora spazio per “80 sekund”, anch’essa interpretata in polacco e segnata da un andamento catalizzante, dagli esiti nuovamente convincenti.
Davvero bello questo “Patagonia Ep”, intenso, emozionale e “ruffiano” a sufficienza per essere potenzialmente apprezzato da un pubblico piuttosto vasto.
Chissà che, con un po’ di fortuna e con l’aiuto di qualche grosso nome della discografia mondiale, che dimostri competenza e lungimiranza, non li si possa presto vedere presenti (magari proprio con “Everlasting”) nelle “heavy rotation” dedicate alla musica alternativa di qualche network televisivo o radiofonico a contendersi lo spazio con gli Hoobastank o gli Incubus di turno. Powodzenia!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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