Formatisi nel 2004 nella zona della capitale della Federazione Russa ad opera del chitarrista Dmitrij Ignat'ev, i Tantal sono un gruppo che combina metal estremo al progressive con un'alternanza di stili vocali tra il growl ed il clean, portati da Milana Solovickaja assieme a Aleksandr Strel'nikov. Giunti alla seconda fatica discografica, che esce cinque anni dopo il debut "The Beginning of the End", i russi seguitano nella loro formula metallica che comprende una commistione di elementi melodic death, prog e thrash cambiando leggermente registro, raffinando il proprio suono, evolvendolo in maniera più definita e meno caotica, con un buon songwriting ed una grande capacità tecnica. Questo nuovo "Expectancy" è un album che non necessità di una particolare predisposizione sonora relativa all'ascolto, la musica scorre via facilmente, segno di una raggiunta maturità ed accresciuta maestria dei Tantal, fra tech melodic death ed atmosfere riconducibili al gothic e/o symphonic, saggiamente imbastite dal duo degli axeman e dalla/dai vocalist, il disco rivela la propria pregevolezza e soprattutto la quadratura del sound della band russa, che dimostra di aver probabilmente raggiunto l'obiettivo prefissatosi. La sostituzione della voce ha provocato un lieve cambiamento nelle composizioni del combo moscovita, Sofia Raykova aveva un timbro maggiormente aggressivo in confronto a Milana Solovickaja, quest'ultima porta difatti maggior levità che contrasta ancor meglio col growl. Il punto di forza è comunque il lavoro delle chitarre e della sezione ritmica, che si intrecciano al punto di fondersi in un progressive di alta qualità. Già dall'opener "Through the Years" si può assaggiare la tecnica del gruppo, che non lesina sia in aggressività che in melodia, con roboanti assoli di chitarra, intermezzi progressive e un chorus accattivante. Con "Expectancy Pt.1" si ripropone lo stesso copione, dove spiccano il lavoro del bassista Michail Krivulec e le orecchiabili linee vocali in clean. "Echoes of Failures" rallenta leggermente i ritmi per poi lasciar spazio all'implacabile sezione ritmica, facendo poi entrare la chitarra acustica e la soave voce di Milana, alternando momenti maggiormente pesanti ad altri di ristoro. "In Times of Solitude" è un intermezzo acustico che apre la strada alla successiva e possente "Nothing", nella quale i Tantal ritorno a proporre il loro mix fra extreme e prog. "Pain That We All Must Go" è un altro pezzo dove la melodia si interseca con la bravura degli axeman e con protagonista la pregevole interpretazione della vocalist. "Expectancy Pt.2" riaffonda le mani nel classico sound del combo russo, mentre "Under the Weight of My Sorrow" è fortemente orientata verso orizzonti modern metal. Chiudono il disco una versione acustica di "In the End Pt.2" e una in lingua originale della title-track, qui intitolata "V Moikh Glazakh" (Nei Miei Occhi).
Si conclude così "Expectancy", un buon disco, ben strutturato e suonato, con una produzione degna di nota. I Tantal riescono ad innalzare ancora la qualità della propria proposta, magari con il prossimo disco potrebbero conquistare la platea internazionale.