Reduci dall'incredibile ed inaspettato successo di "
Raging Death", terzo album uscito l'anno scorso per la
Metal Blade dopo che i primi due dischi hanno avuto una diffusione quasi nulla a causa della poca competitività della
F.D.A. Rekotz, gli svedesi
Entrails danno alla luce una compilation dei due demo del 2009, "
Reborn" e "
Human Decay" che appunto gli hanno fruttato il contratto con la FDA e quindi l'esordio discografico di "
Tales from the Morgue" del 2010, sebbene la band capitanata dal chitarrista
Jimmy Lundqvist appartenga all'ondata di prime movers essendo stata fondata nel lontanissimo 1990.
Per loro, nel 2013 come nel 2009, il tempo si è congelato quando avevano 18 anni ed i loro colleghi
Dismember, Entombed e Grave si avviavano a divenire monumenti del death metal: gli Entrails non hanno avuto questo privilegio ma indubbiamente oggi la loro proposta suona ad un appassionato del vecchio death metal di Stoccolma come la voce di Belen ad uno che esce di prigione dopo 20 anni.
Ogni singolo tassello è al proprio posto, chitarra a sega elettrica (seppure senza la potente abrasione creata da
Dan Swano in "Raging Death", d'altronde seppur nel 2009 stiamo pur sempre parlando di demo), assoli lancinanti, riffoni thrashosi e scapoccianti, voce catacombale ma non ultra gutturale e chiudendo gli occhi sembra davvero di star ascoltando una vecchia registrazione dei
Nihilist o dei
Carnage. Fantastico.
Ne stiano alla larga gli estimatori del death tecnico o intricato, qui c'è solo lo Stockholm sound di fine anni '80, con la stessa iconografia, sound ed attitudine di allora, ed oggi nel 2014 sembra un miracolo poter ascoltare "nuovo" materiale di questo tipo e quindi ben vengano ripescaggi di qualità come questo "
Resurrected from the Grave".
Per la cronaca, molto meglio la prima parte della seconda, ovvero il primo demo rispetto al secondo (anche come audio) ma non stiamo a fare i difficili, godiamoci questi demo ed attendiamo speranzosi un nuovo fantastico album degli Entomb...ops, degli
ENTRAILS!
ps: da segnalare la cover di "
Casket Garden", uno dei brani più famosi (e brutti) dei
Dismember. E pure la cover non è che sia sto granchè...
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