Bei tempi quelli degli esordi dei
Belphegor, quelli dello storico debutto “
The Last Supper” o ancor più precisamente quelli del successivo “
Blutsabbath” del 1997 quando internet e le mail non erano ancora di uso comune in Italia e in loro sostituzione venivano usati i fax.
L’intervista che feci allora con Helmuth, da sempre leader del combo austriaco, rimase ed è tuttora nel cassetto della mia scrivania poiché il biondo crinito di Korneuburg pensò bene di scrivere in un corsivo incomprensibile, peraltro reso ancor più illeggibile dalla trasmissione del fax…
Di acqua ne è passata sotto i ponti, eppure i Belphegor sono sempre qui con le loro certezze incrollabili, fatte di un black metal solido e tradizionalista con influenze death metal fra intermezzi più melodici e blastbeats fulminanti, magari non più in grado di replicare la furia iconoclasta dei primi due lavori ma non a caso protagonisti di una carriera giunta al decimo album, di cui due per
Napalm e gli ultimi cinque per
Nuclear Blast, quindi non proprio le ultime arrivate per qualità.
Di fronte a tale regolarità, tranne un paio di episodi risibili come il tremendo “
Necrodaemon Terrorsathan”, non sfigura il nuovo “
Conjuring the Dead” che conferma in pieno, così come d’altronde accade da quasi 20 anni, tutto quello che ci si può aspettare dai Belphegor.
I gravi problemi di salute che hanno afflitto Helmuth negli ultimi anni non sembrano aver influito sul songwriting della band, tanto che dei lavori pubblicati nella seconda parte della carriera questo sembra uno di quelli meglio riusciti, insieme all’ormai penultimo “
Blood Magick Necromance”, uscito nel 2011. Da segnalare la presenza di graditi ospiti come
Glen Benton dei
Deicide ed
Attila Csihar dei
Mayhem nel brano “
Legions of Destruction” che, anche grazie alla loro collaborazione, diventa praticamente un pezzo death metal tout court, nonché la produzione di
Erik Rutan degli
Hate Eternal ed ex
Morbid Angel, che rafforza le influenze death nella musica del duo austriaco.
Ennesimo disco discreto nella lunga discografia dei Belphegor, che non deluderà i fan già acquisiti nella loro ventennale carriera.
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