Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Dik Hayd International

Tracklist

  1. WORLD ON FIRE
  2. SHADOW LIFE
  3. AUTOMATIC OVERDRIVE
  4. WICKED STONE
  5. 30 YEARS TO LIFE
  6. BENT TO FLY
  7. STONE BLIND
  8. TOO FAR GONE
  9. BENEATH THE SAVAGE SUN
  10. WITHERED DELILAH
  11. BATTLEGROUND
  12. DIRTY GIRL
  13. IRIS OF THE STORM
  14. AVALON
  15. THE DISSIDENT
  16. SAFARI INN
  17. THE UNHOLY

Line up

  • Slash: guitars
  • Myles Kennedy: vocals
  • Todd Kerns: bass
  • Brent Fitz: drums

Voto medio utenti

Partiamo dal voto: 6,5.
Un voto che più che altro devo dare per coerenza, avendo affibbiato un sette al lavoro precedente. Apocalyptic Love all’inizio non mi aveva convinto al 100%, ma era poi cresciuto con gli ascolti fino a diventare uno dei miei album preferiti per qualche mese. Questo nuovo World On Fire sembra partire esattamente con gli stessi presupposti, ma sconta un difetto enorme: ci sono troppe canzoni. Diciassette pezzi sono tantissimi ed è inevitabile che, se non si tratta di un capolavoro epocale, dentro ci finisca qualche filler. Ecco, secondo me qui siamo esattamente a metà: una parte del disco è ottima, l’altra è buona ma non brilla certo di luce propria e rimane un po’ deboluccia.

In generale, ci troviamo di fronte a un album di onestissimo rock and roll, verace e spensierato, molto streetaiolo, in cui come di consueto la voce di Kennedy è libera di spaziare in lungo e in largo come vuole mentre Slash disegna trame chitarristiche sempre e comunque degne di essere ascoltate. Pregevole anche il lavoro della sezione ritmica, mai fuori posto, in quella che ormai possiamo a tutti gli effetti (con buona pace degli Alter Bridge, che pare inizino a gradire poco i lunghi stop imposti dai tour di Kennedy con l’ex Guns) definire una vera e propria band più che un side project.

Come vi dicevo in apertura, non tutto il disco è degno di nota, ma alcuni brani non possono non scuotervi anima e corpo. L’opener, ad esempio, che ci mette un paio di ascolti a ingranare ma poi rimane in testa alla grande. 30 Years To Life ci riporta di corsa ai tempi d’oro dei Guns N’ Roses, mentre Too Far Gone è molto particolare ma incredibilmente trascinante. La campana di Withered Deliah introduce a un nuovo tuffo nel passato, mentre la successiva Battleground è un’ottima ballad con un grande Kennedy. Non vi sono dubbi, a mio parere, che sia la seconda la parte migliore del disco. Lo prova con discreta sicurezza la tripletta Avalon – The Dissident – Safari Inn, in cui oltre a trovare una potenziale hit da classifica ritroviamo una strumentale di grandissimo valore come già in passato è capitato ascoltando i dischi del chitarrista statunitense.

Insomma, se amate Slash, se vi sono piaciuti i dischi precedenti e se non avete pretese esagerate è un acquisto obbligato. Per quanto mi riguarda, estrapolerò qualche brano e mi preparerò a godermeli ancora una volta dal vivo: un’esperienza che consiglio sicuramente.

Lunga vita all’uomo crinuto che imbraccia la Gibson! (e già che ci siamo anche al suo fido scudiero che urla nel microfono).
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 set 2014 alle 11:19

A me piace anche se confermo che qualche filler c'è. Del resto oggi come oggi un disco in cui tutti i pezzi sono al massimo non lo si trova facilmente. Creo che ormai il buon Slash abbia trovato il giusto compromesso con questa sezione ritmica e questo magnifico cantante con buona pace del panciuto Axl!

Inserito il 21 set 2014 alle 19:25

per me quando un disco supera i 50' inizia a farmi cacare..questo arriva con 17: allora meglio un libro di antologia da leggere.

Inserito il 21 set 2014 alle 15:15

troppe canzoni e qualche filler di troppo! senza questo difetto poteva essere una delle migliori uscite del genere! Questo è un ottimo album con belle hit ed buonissimii riff...qualcuno potrà criticare forse Kennedy per la sua timbrica troppo pulita per il genere,ma io non sono tra quelli...lunga vita a questa band.

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