Parlare di questo disco per alcuni fans dei Savatage è sempre stato un problema. Quasi fosse un'onta visto che la band ha sempre vestito i panni del classic metal a partire dal classicissimo debutto "Sirens", per il sottoscritto il cardine dei primi Savatage, dove la pesantezza del suono plumbeo alla Black Sabbath fu il primo marchio di fabbrica. Passando per il mini lp "The Dangeons Are Calling" ed arrivare a "Power Of The Night", dove la title track verrà per sempre immortalata con uno dei riff metal meglio riusciti della storia.

Con tali premesse è logico che "Fight For The Rock" venne all'epoca valutato come un album debole e che verrà prontamente riscattato da "Hall Of The Mountain King", per chi scrive il miglior Sava-album di sempre. A mio avviso non si può nemmeno imputare all'Atlantic che sia intervenuta per alleggerire il suono (solo in alcuni brani del disco, va precisato) su "Fight For The Rock", visto che non era stato così per "Power Of The Night"; per me i Savatage, da campioni di razza, hanno fatto quello che semplicemente sentivano in quel periodo. Anche perché, diciamola tutta, "Fight For The Rock" può essere considerato in diversi modi, tranne quello di avere un approccio al suono commerciale.

"Fight For The Rock", con il thrash metal da una parte e il class metal dall'altra, non aveva alcuna possibilità di sfondare nel 1986. E per questo ritengo che l'integrità artistica rivolta anche a questo lavoro è salva, ma che appunto non salvò l'album della critiche dei metal fans più oltranzisti. L'album parte benissimo con la title track, un heavy metal come si usava nei middle eighties, anthemico, spettacolare, potente che, in qualche modo, anticipa i Manowar di "Fighting The World" (la canzone), stesso heavy ad ampio respiro. "Out On The Streets" è piena di aromi inebrianti del rock seventies, intimista e con una bella melodia, con un Criss Oliva sempre calibrato negli interventi, a cui gli fa da eco "Crying For Love", un mid tempo anche questo in odore anni settanta, del resto è anche il disco della cover di "Wishing Well". "The Edge Of Midnight" mette in mostra la devozione degli Oliva per le orchestrazioni, quasi un presagio di quello che arriverà con "Streets", ma eseguito in chiave più kitsch. "Hyde" è una canzone tenebrosa dai toni dark, quasi una riedizione del songwriting di "Sirens" adattata al contesto, mentre "Lady In Disguise" riprende su toni pomposi con un pregevole Criss in rifinitura. "She's Only Rock 'N' Roll" segue la strada già battuta dalla title track con in suo heavy dannatamente efficace. Spetta allo spettacolare riff compresso di "Red Light Paradise" chiudere l'album.

In definitiva "Fight For The Rock" era un disco fuori dalle mode, niente affatto commerciale e sicuramente coraggioso e mutevole, doti che ai Savatage non sono mai mancate.